È stato presentato oggi, presso la Sala Monumentale della Galleria “A.Sordi” a Roma, il Position Paper “
Italian microbiome initiative for improved human health and agri-food production” predisposto dal Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie, a seguito di un’ampia consultazione pubblica. L’incontro sarà un’occasione importante per gli esperti del settore per fare il punto della situazione, dato l’enorme interesse che tale tematica sta suscitando nel mondo scientifico internazionale e le prospettive di crescita che l’iniziativa italiana sul microbioma fanno intravedere a breve e medio termine.
La conferenza è stata introdotta dal Presidente del Comitato nazionale di Biosicurezza Biotecnologie e Scienze della Vita (Cnbbsv)
Andrea Lenzi e da
Fabio Fava, membro dello stesso Comitato con la partecipazione di
Davide Amato, componente della Commissione Europea che aprirà il dibattito con un suo intervento e ripoterà le importanti prospettive del tema Microbioma sia per la parte finale del FP Horizon 2020 che per il prossimo Horizon Europe 2021-27.
Il microbioma è l'insieme del patrimonio microbico e genetico di un ambiente definito, quale, per esempio, l’intestino dell’uomo o degli animali, la rizosfera delle piante ecc. Esso concorre a determinare la salute e la produttività delle piante e degli animali intervenendo indirettamente sulla catena alimentare e dunque sul microbioma e la salute dell’uomo (“One Health” view).
La gestione del microbioma dei vari comparti della catena alimentare potrebbe garantire una filiera più produttiva, salutare, resiliente e sostenibile, ma su questo serve acquisire nuova conoscenza attraverso ricerca ed innovazione dedicata, interdisciplinare ed intersettoriale. L’Italia conta competenze di primo livello nel settore del microbioma umano, animale e vegetale ma sta giocando un ruolo minore in ambito europeo su questo specifico fronte a motivo della assenza di coordinazione fra i gruppi e gli ambiti di ricerca, fra le infrastrutture disponibili e fra il settore pubblico e quello privato.
Di qui l’iniziativa realizzata dal Cnbbsv che ha censito l’esistente nel settore ed ha messo a punto una Road Map diretta a:
1) integrare gli attori del pubblico e del privato impegnati nella ricerca e il trasferimento tecnologico sul microbioma delle piante, degli animali e dell’uomo, con annessa condivisione delle conoscenze, dei dati e delle infrastrutture disponibili;
2) definire le priorità di ricerca ed innovazione e normative nazionali nel settore e le azioni necessarie per una loro promozione presso le istituzioni nazionali ed europee che finanziano l’innovazione nel settore;
3) promuovere la formazione e la mobilità dei ricercatori nello stesso ambito.
La Commissione Europea ha investito circa 500 milioni di euro a questo fine. Un buon numero di Paesi europei ha progettato un coordinamento interno, realizzando una strategia nazionale a sostegno dell’innovazione nel settore.