Essere esposti a lungo all’inquinamento da particolato fine (PM
2.5) rappresenta un nuovo fattore di rischio per le patologie cardiovascolari, strettamente collegato al diabete di tipo 2.
Esistono al momento prove limitate di un’associazione tra l’esposizione di lunga durata a questa forma di inquinamento e la comparsa di diabete di tipo 2. Ma uno studio appena pubblicato su
Diabetologia, organo ufficiale della
European Society for the Study of Diabetes (EASD) ha cercato di dare una risposta a questo quesito.
La ricerca, effettuata da
Xiang Qian Lao del Jockey Club School of Public Health and Primary Care
The Chinese University of Hong Kong e colleghi dell’Università di Taipei (Taiwan) è andata ad investigare l’effetto di una lunga esposizione al PM
2.5 sull’incidenza di diabete di tipo 2 in una popolazione di 147.908 adulti di Taiwan, non affetti da diabete al momento dell’arruolamento. I partecipanti allo studio sono stati seguiti dal 2001 al 2014; durante questo periodo effettuavano visite mediche e venivano sottoposti a determinazioni della glicemia a digiuno (FPG). I nuovi casi di diabete di tipo 2 venivano definiti come FPG ≥7 mmol/L o come diagnosi di diabete diagnosticata dal medico nel corso di una visita.
La concentrazione di PM
2.5 atmosferico nei pressi delle abitazioni dei partecipanti allo studio è stata stimata utilizzando un modello spazio-temporale basato sul satellite. La concentrazione media di PM
2.5 di 2 anni è stata assunta come indicatore di esposizione di lungo periodo all’inquinamento ambientale da PM
2.5 .
I soggetti residenti in zone ad elevata concentrazione di PM
2.5 , presentavano un rischio di comparsa di diabete di tipo 2 maggiorato dal 16 al 28%, rispetto ai residenti nelle zone meno inquinate. I soggetti che consumavano occasionalmente o regolarmente bevande alcoliche e quelli con un indice di massa corporea inferiore a 23 kg/m
2 sono risultati più sensibili agli effetti di una esposizione di lunga durata al particolato fine.
Questo studio fornisce insomma un motivo ulteriore per cercare di mitigare in tutti i modi l’inquinamento atmosferico. Ridurre l’esposizione al particolato fine potrebbe rappresentare infatti una valida strategia anche per contrastare la pandemia di diabete di tipo 2.
Maria Rita Montebelli