(Reuters Health) – Molte donne che soffrono di dolori mestruali o di gravi emorragie associate al ciclo non ne parlano con medici e familiari, anche quando questi sintomi alterano la loro vita quotidiana. A evidenziare questo aspetto è uno studio olandese pubblicato dall’American Journal of Obstetrics and Gynecology e guidato da
Mark Schoep, del Radboud University Medical Center di Nijmegen.
I ricercatori hanno preso in considerazione circa 43mila ragazze e donne che hanno risposto a un sondaggio online.
Di queste, circa l’85% ha dichiarato di aver sofferto di crampi durante il periodo mestruale, il 77% ha lamentato disturbi dell’umore e il 71% ha riferito stanchezza. Più di un terzo delle intervistate, inoltre, ha dichiarato che i sintomi mestruali sono stati di impedimento nello svolgimento delle consuete attività quotidiane, ma meno della metà ne ha parlato con i familiari.
Circa due partecipanti su cinque hanno affermato di aver usato antidolorifici per alleviare i sintomi. Complessivamente, il 44% ha parlato con il suo medico di base dei sintomi e l’11% ne ha parlato con il suo ginecologo. Infine, circa una donna su dieci ha avuto una diagnosi di una malattia come endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico e problemi alla tiroide dopo essersi confrontata con il proprio medico di riferimento.
“Pensiamo che ci sia un tabù sui sintomi mestruali, principalmente perché le donne pensano che sia solo una parte normale della vita”, dice Mark Schoep, secondo il quale una parte del problema è dovuta al fatto che molti sintomi, come l’oscillazione dell’umore, il dolore e la stanchezza, non sono facilmente visibili e non possono essere identificati oggettivamente da test medici.
“Le donne devono cercare assistenza se hanno sintomi mestruali che influenzano la loro vita quotidiana”, ha sottolineato
Trine Stanley Karlsson, dell’University Hospital Karolinska di Stoccolma, non coinvolta nello studio.
Fonte: American Journal of Obstetrics and Gynecology
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Nutri & Previeni)