(Reuters Health) – I bambini con geniitori che bevono, anche non in misura tale da essere considerati alcolisti, hanno maggiori probabilità di soffrire di depressione e ansia rispetto ai loro coetanei. Questa evidenza emerge da uno studio norvegese che ha osservato 8.773 bambini provenienti da 6.696 famiglie con due genitori che hanno partecipato a un’indagine sanitaria quando i bimbi avevano tra i 13 e i 19 anni. Nel complesso, 2.132 bambini, il 24%, presentavano depressione o ansia, o entrambe le patologie.
“I risultati indicano che in alcuni contesti familiari, anche livelli normali di consumo di alcool da parte dei genitori potrebbero provocare nei figli lo sviluppo di ansia e/o depressione durante l’adolescenza e la prima età adulta”, dice l’ l’autore principale dello studio,
Ingunn Olea Lund del Norwegian Institute of Public Health di Oslo. I ricercatori guidati da Lund hanno inoltre scoperto che i bambini avevano il 52% di probabilità in più di avere depressione o ansia quando entrambi i genitori assumevano regolarmente alcool e quando anche i padri avevano sintomi di patologie mentali.”Questo è significativo, poiché il livello di consumo di alcool di cui si parla nello studio raramente raggiunge livelli di criticità”, aggiunge Lund.
Le madri coinvolte nello studio bevevano, in media, in 2,6 occasioni al mese, mentre ipadri 3,6 volte al mese. Le donne hanno riferito di consumare quasi tre bicchieri di vino, birra o liquore in due settimane, mentre gli uomini non bevevano meno di cinque bicchieri.
I commenti.
“Sappiamo i comportamenti dei genitori, che hanno un’influenza molto forte sul benessere dei figli, sono fortemente condizionate dal consumo di alcool e dai problemi di salute mentale e gli effetti si possono manifestare in diversi modi”, osserva
Linda Richter del Center on Addiction di New York City, non coinvolta nello studio.“Il consumo di alcool e i problemi di salute mentale in adulti e bambini spesso vanno a braccetto, poiché le persone tendono a trattare la loro ansia o depressione con alcool o altre sostanze che danno dipendenza, soprattutto se non possono contare su un aiuto professionale adeguato a causa di scarse risorse finanziarie o di un basso livello di istruzione”.
Fonte: JAMA Pediatrics 2019
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)