In Toscana già da alcuni anni si è andati oltre l’offerta gratuita di vaccinazioni previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv) 2017-2019, che è stato comunque recepito con Delibera regionale alla fine del 2017. Già dai nati del 2010 è prevista, infatti, la vaccinazione antivaricella. Per quanto riguarda la vaccinazione anti-meningococco B questa è stata introdotta per i nuovi nati nel 2014, seguita poi dalla tetravalente per gli adolescenti, mentre a partire dal 2015 viene offerta gratuitamente anche l’antipneumococcica ai 65 enni.
Questa la fotografia toscana della situazione attuale che emerge dalle interviste realizzate da Quotidiano Sanità, nell’ambito di un progetto editoriale sostenuto incondizionatamente da Msd, che sta analizzando nei singoli territori regionali il grado di recepimento del nuovo Pnpv. In questa tappa del nostro tour abbiamo fatto il punto con l’Assessore al Diritto alla salute, al welfare e all'integrazione socio-sanitaria e sport
Stefania Saccardi, con il Segretario regionale della Fimmg
Alessio Nastruzzi e con
Paolo Bonanni del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze.
Come ulteriore ampliamento dell’offerta, dal 2017 la Toscana ha deciso di offrire gratuitamente ai nuovi nati il vaccino anti-rotarovirus e per quanto riguarda le vaccinazioni dell’età adulta, viene offerto l’anti-Herpes Zoster ai sessantacinquenni a partire dai nati nel 1952. Introdotta anche la gratuità per la quinta dose antipolio agli adolescenti e le vaccinazioni anti Hpv ai maschi undicenni a partire dai nati nel 2006.
C’è da ricordare, anche, che la realtà toscana, come ricordato dall’Assessore Saccardi e da Nastruzzi, è quella di una regione che è passata dall’emergenza vissuta a causa di alcuni episodi di meningite solo pochi anni fa. Una criticità a cui è stata data una risposta massiva con la somministrazione gratuita del vaccino antimeningococco B e C che ha portato, grazie ad una importante campagna regionale, alla vaccinazione di circa 1 milione di persone.
E per raggiungere determinati risultati è stato importante l’accordo regionale con la medicina generale, su cui la Regione ha puntato molto e che verrà ancora ampliato nel corso dell’anno. Al consueto ruolo del Mmg per la campagna antinfluenzale, si aggiungerà anche la possibilità per il medico di famiglia della somministrazione di tutte le vaccinazioni previste dai Lea all’interno del proprio studio. Un punto di forza dell’azione regionale, che mette a disposizione in questo modo la capillarità e la vicinanza della medicina generale e il suo contatto diretto e “attivo” con tutti i cittadini.
I medici di famiglia, inoltre, da quest’anno potranno inserire nel sistema informativo regionale dedicato (Sispc) tutte le vaccinazioni che effettueranno: uno strumento questo che sarà fondamentale per il controllo in tempo reale della storia di tutti i pazienti ai quali il medico potrà in questo modo offrire i vaccini mancanti.
Un’arma in più, questa, per incrementare i livelli di copertura previsti a livello nazionale sia in campo antinfluenzale (che ha visto in Toscana un calo fino al 55% della stagione 2017-2018 dopo il picco della stagione pandemica 2009-2010 che aveva visto una copertura del 71,1% degli ultrasessantacinquenni), sia per quanto riguarda le altre vaccinazioni dell’età adulta che ancora non hanno raggiunto livelli soddisfacenti come l’antipneumococcica, l’antiherpes zoster, l’antiHPV nel maschi adolescenti.
In attesa, dunque, dell’adozione di un nuovo organico Piano regionale sulle vaccinazioni, sul quale come ha ricordato Bonanni si sta ormai lavorando da circa due anni, sarà comunque fondamentale un investimento ulteriore in azioni mirate di comunicazione per la promozione di questo tipo di vaccinazioni, troppo spesso considerate vaccinazioni “orfane”.