(Reuters Health) –“Dobbiamo iniziare a fare regolarmente domande ai bambini e ai loro genitori sull’attività fisica svolta. Le linee guida sull’esercizio fisico dovrebbero essere specifiche e includere cosa si intende per ‘attività fisica moderata a intensa’”. A parlare è Julie Young, preparatore atletico presso la Nationwide Children’s Hospital Division of Sports Medicine di Dublin, Ohio, autrice principale di uno studio che consiglia ia pediatri di valutare l’attività fisica come “segno vitale”. Il lavoro è stato presentato il 3 novembre nel corso della conferenza annuale dell’American Academy of Pediatrics a Orlando.
Lo studio
Julie Young e colleghi hanno esaminato le cartelle cliniche elettroniche di 7.822 bambini con un’età compresa tra i 5 e i 18 anni seguiti presso il reparto di medicina sportiva pediatrica dell’ospedale e hanno chiesto ai medici di rispondere a domande sull’ attività fisica dei loro assisititi. Il 5% dei bimbi è risulato totalmente inattivo, quasi il 50% non era abbastanza attivo da soddisfare le linee guida, (420 a settimana consigliati).
Il restante 45% era sufficientemente attivo, con più di 420 minuti a settimana. Entrando nel dettaglio, solo il 12% dei soggetti attivi, il 5,2% del gruppo studiato considerato nella sua totalità, faceva esercizio 60 minuti al giorno come consigliato dalle linee guida, mentre il resto concentrava l’attività in pochi giorni a settimana per un tempo più lungo. I maschi, infine, svolgevano in media 61 minuti in più di esercizio fisico rispetto alle femmine.
Fonte: American Academy of Pediatrics 2018
Rob Goodier
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Nutri & Previeni)