(Reuters Health) – La cattiva notizia: i fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare demenza rispetto ai non fumatori. La buona notizia: smettere di fumare riduce questo rischio del 14%, mentre tra chi non ha mai fumato, il rischio è inferiore del 19% rispetto ai fumatori. A puntare il dito contro gli effetti tossici delle sigarette è questa volta uno studio sudcoreano pubblicato da Annals of Clinical and Translational Neurology. La ricerca è stata guidata da
Daein Choi del Seoul Mational University College of Medicine.
Lo studio.
Il team ha studiato le richieste di assistenza sanitaria raccolte in un database nazionale, concentrandosi su 46 mila uomini di età superiore a 60 anni. Sulla base delle risposte fornite tramite un questionario, i ricercatori hanno classificato gli uomini in diversi gruppi: fumatori attuali, coloro che avevano smesso nel breve periodo, coloro che avevano smesso da tempo e quelli che non avevano mai fumato. Dall’inizio dello studio, nel 2002, fino al 2013, 1.644 uomini hanno avuto una diagnosi di demenza. Dai risultati è emerso che rispetto ai fumatori, chi aveva smesso da tempo e chi non aveva mai fumato mostrava, in generale, un rischio più basso di soffrire di demenza, oltre che un ridotto rischio della cosiddetta demenza vascolare, causata da scarso afflusso di sangue al cervello. I fumatori, inoltre, hanno mostrato un rischio inferiore di sviluppare Alzheimer.
Fonte: Annals of Clinical and Translational Neurology
Carolyn Crist
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)