Arriva dall’università del Lussemburgo la notizia di una scoperta che potrebbe rivoluzionare il trattamento del tumore del colon, uno dei big killer tra I tumori. Di questa neoplasia si registrano ogni anno circa 1,3 milioni di nuovi casi al mondo e gli oltre 700 mila decessi annui sono attribuibili principalmente alla malattia in fase metastatica.
Non è chiaro cosa determini la comparsa delle metastasi ma adesso uno studio pubblicato su
Cancer Research fornisce un’interessante idea in proposito.
Confrontando cellule del tumore primitivo e cellule metastatiche, i ricercatori dell’Università del Lussemburgo hanno scoperto una differenza significativa a livello del
cluster miR-371~373, un complesso di piccole molecole che risulta disattivato in una popolazione specifica di cellule tumorali molto aggressive e a rapida crescita.
La riattivazione di questo
cluster, attraverso una serie di complessi esperimenti, ha determinato un significativo rallentamento della crescita delle cellule metastatiche, andando ad inibire l’asse di segnale TGFBR2/ID1.
“Il cancro è una malattia molto complessa- spiega il dottor
Pit Ullmann, primo autore dello studio pubblicato su
Cancer Research – e i risultati di questo studio sono di certo solo un tassello del
puzzle, ma di certo contribuiscono alla comprensione della genesi delle metastasi, che potrebbe portare a nuovi trattamenti della malattia in fase metastatica.”
Grazie alla collaborazione con una serie di centri ospedalieri del Paese, i ricercatori sono riusciti a validare questi risultati su campioni di una numerosa coorte di pazienti del Lussemburgo. “Questa tipologia di studi -commenta la dottoressa
Elisabeth Letellier, primo autore dello studio - è possibile solo grazie alla collaborazione di diversi gruppi di ricerca con
expertise differenti.”
Lo studio è stato finanziato dal
National Research Fund (NRF) del Lussemburgo e da
Fondation Cancer.
Maria Rita Montebelli