Nel mondo, 285 milioni di persone presentano deficit visivi dovuti a cause diverse; di queste, 39 milioni sono affette da cecità. Sono 121 milioni le persone presentano deficit visivi a causa di difetti di refrazione non corretti (miopia, presbiopia o astigmatismo). Nella quasi totalità dei casi, sarebbe possibile restaurare un livello normale di visione grazie ad occhiali, lenti a contatto o chirurgia refrattiva.
I dati arrivano dal Dipartimento della Sanità Pubblica e dell’Innovazione del ministero della Salute, che accende i riflettori sui disturbi visivi troppo spesso trascurati e, in particolare, su tracoma, malattia infettiva che colpisce circa 84 milioni di persone, delle quali circa 8 milioni presentano deficit visivi. Un tempo era una malattia endemica in molti Paesi. Oggi è responsabile di più del 3% dei casi di cecità nel mondo, anche se questa cifra continua a modificarsi grazie agli effetti dello sviluppo socio-economico e dei programmi di controllo della malattia attualmente in corso. Malgrado ciò, il tracoma continua a essere iper-endemico in molte delle aree rurali più povere e remote dell’Africa, Asia, America centrale e meridionale, Australia e Medio Oriente (
vedi speciale in allegato).
In generale, il ministero ricorda come il 10% delle persone affette da deficit visivi vive in Paesi a basso e medio reddito. In particolare, il 51% di tutti i casi di cecità è dovuto a cataratta legata all’età, la principale causa di cecità (peraltro, sottolinea il ministero, la chirurgia della cataratta e la correzione dei difetti di refrazione sono tra gli interventi sanitari più efficaci in rapporto ai costi), ma sono in aumento anche i casi legati al diabete non controllato.
Ed è su questo che punta l’attenzione il documento del ministero. L’80% dei casi di cecità negli adulti, infatti, è prevenibile o curabile. Ma anche per i bambini ci sarebbero alte possibilità di cura e prevenzione. Dei circa 1,4 milioni casi di bambini di età inferiore ai 15 anni affetti da cecità, almeno la metà potrebbe essere evitata “grazie al trattamento precoce delle patologie e alla correzione di anomalie congenite, quali la cataratta e il glaucoma”. Ma in certi ambiti grandi passi avanti sono già stati compiuti: “I casi di cecità dovuti a malattie infettive – spiega il ministero - stanno diminuendo nel mondo grazie agli interventi di sanità pubblica. Il tracoma che causa cecità colpisce oggi 40 milioni di persone, in confronto ai 360 milioni del 1985”.