Rafforzare la risposta dei diversi Paesi alla sfiducia nei vaccini e promuovere un'azione comune europea contro le malattie che si possono così prevenire. Sono gli obiettivi della European Joint Action on Vaccination (EU-JAV), lanciata oggi a Parigi. Alla conferenza coordinata dall'Istituto nazionale francese per la salute e la ricerca medica (Inserm) hanno partecipato 17 Paesi Ue tra cui l'Italia, più Norvegia, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Moldavia, 20 università, organismi internazionali come Oms e Ocse, associazioni di cittadini e imprese. Il programma è triennale, vi aderiscono 21 stati membri e conta su 5,8 milioni di euro di fondi, 3,5 dei quali dal bilancio dell'Unione.
L’Azione nasce per affrontare la crisi di fiducia nelle vaccinazioni, migliorare la sorveglianza della copertura vaccinale grazie alla condivisione dei dati, ma anche per adottare metodologie comuni di valutazione su efficacia e sicurezza dei vaccini prima della registrazione nonché per creare un database aggiornato delle scorte vaccinali ed esigenze nazionali per evitare carenze
“L'obiettivo dell'azione comune è quello di condividere a livello europeo gli strumenti per rafforzare le risposte nazionali alle sfide delle vaccinazioni e per promuovere una cooperazione europea sostenibile contro le malattie prevenibili attraverso i vaccini”.
“Oggi sono particolarmente felice di annunciare il lancio di un'azione comune europea sull'immunizzazione, che contribuirà a salvare vite in Europa, in particolare quelle dei gruppi più vulnerabili come i bambini. In aprile - ha dichiarato
Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare - ho presentato un'iniziativa per aumentare la copertura delle vaccinazioni e garantire tutti i cittadini europei abbiano accesso alle informazioni pertinenti sull'immunizzazione, anche attraverso la creazione di un portale europeo di informazioni sui vaccini, per conoscere i loro benefici e la loro sicurezza. La vaccinazione è un atto di solidarietà e abbiamo bisogno di un approccio concertato e strategico contro la riluttanza alle vaccinazioni e allo scopo di migliorare il tasso di vaccinazione nell'UE e nei paesi limitrofi. Le malattie infettive non si fermano alle frontiere!".