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QS Edizioni - mercoledì 3 luglio 2024

Scienza e Farmaci

Malattie cardiache congenite. Ecco le nuove linee guida

immagine 4 settembre - A dieci anni dall’ultima revisione sono state redatte le nuove linee guida relative alla gestione delle patologie cardiache congenite. Grazie ai progressi della cardiochirurgia pediatrica, sono sempre di più i pazienti che arrivano all’età adulta
(Reuters Health) – Dopo 10 anni arriva l’aggiornamento delle linee guida americane sulla gestione delle malattie cardiache congenite negli adulti, le ACC/AHA Guidelines for the Managemente of Adults with Congenital Heart Disease, stilate dall’American Heart Association (AHA) e dall’American College of Cardiology (ACC). A guidare la revisione delle linee guida è stata Karen Stout, della Università Washington di Seattle. L’aggiornamento è stato pubblicato dal Journal of the American College of Cardiology e dai siti web delle due società scientifiche americane.

Le linee guida. 
Secondo gli esperti, con il miglioramento del successo in cardiologia pediatrica e della cardiochirurgia congenita, il 90% dei bambini con una diagnosi di malattia coronarica grave sopravvive ormai fino all’età adulta. Quasi tutti, però, avranno conseguenze più o meno importanti. Conseguenze che possono manifestarsi dopo decenni. Le linee guida, dunque, aiutano il medico a gestire l’adulto, prima di tutto classificando il caso di cardiopatia congenita in base alla complessità in semplice, moderata ed elevata, sulla base dell’anatomia, e in quattro fasi fisiologiche progressivamente peggiori, da A a D, sulla base di sintomi e altre caratteristiche cliniche.

Secondo gli esperti, inoltre, soprattutto nei casi di cardiopatia complessa, programmi integrati, collaborativi e multidisciplinari produrrebbero i risultati migliori, mentre raccomandano un’appropriata terapia per affrontare la gravidanza, le malattie cardiovascolari acquisite e malattie acute non cardiache che complicano le cardiopatie.

Per la valutazione degli adulti, le linee guida raccomandano l’elettrocardiografia, così come la risonanza magnetica cardiaca, l’ecocardiografia, la TC cardiaca e/o la cateterizzazione cardiaca. I pazienti, inoltre, dovrebbero ricevere raccomandazioni personalizzate per quel che riguarda sport e attività fisica in generale e dovrebbero sottoporsi anche alla valutazione di eventuale stati di depressione e ansia, da gestire in modo specifico da parte di uno specialista.

Le linee guida affrontano nello specifico una ventina di lesioni particolari e la loro gestione. E il report si conclude con oltre 60 domande ad alto impatto relative a fisiopatologia, trattamento, risultati e valutazione del rischio, oltre che con la classificazione di sette categorie di problemi specifici relativi alla malattia.

Fonte: J Am Coll Cardiol 2018
 

Reuters Staff

 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
4 settembre 2018
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