Venti scienziati leader nel mondo per l'HIV hanno lanciato una dichiarazione di consenso contro le leggi che criminalizzano la trasmissione dell'HIV.
Preoccupati dal fatto che le leggi sulla criminalizzazione dell'HIV siano in parte motivate da uno scarso apprezzamento dei progressi della scienza rispetto all'HIV, il gruppo di 20 esperti globali ha sviluppato una Dichiarazione di consenso che descrive le migliori prove mediche e scientifiche sulla trasmissione dell'HIV per far conoscere la materia al sistema giudiziario.
Secondo la dichiarazione di consenso degli esperti, almeno 68 paesi criminalizzano la non divulgazione (il fatto di non dichiarare la malattia), l'esposizione o la trasmissione dell'HIV. Altri 33 paesi sono noti per aver applicato disposizioni penali in casi simili. Le persone che vivono con l'HIV continuano a essere accusate, arrestate, perseguite e/o condannate per non divulgazione, possibile o presunta esposizione o trasmissione dell'HIV nei casi in cui: non era previsto alcun danno; la trasmissione dell'HIV non si è verificata, era estremamente improbabile o impossibile; la trasmissione non era né presunta né provata.
"In poche parole, le leggi sulla criminalizzazione dell'HIV sono inefficaci, ingiustificate e discriminatorie", hanno affermato il coautore della dichiarazione di consenso e Linda-Gail Bekker, presidente della IAS . "In molti casi, queste leggi erronee aggravano la diffusione dell'HIV portando le persone che vivono 'con' e 'a rischio' di infezione a nascondersi e allontanarsi dai servizi di cura".
I 20 coautori del Consensus Statement comprendono il premio Nobel Françoise Barré-Sinoussi dell'Istituto Pasteur, Salim Abdool Karim della Columbia University, Chris Beyrer della John Hopkins University, Pedro Cahn dell'Università di Buenos Aires, Peter Godfrey-Faussett della Scuola di Igiene e Medicina Tropicale di Londra, Julio Montaner dell'Università della British Columbia e altri importanti scienziati mondiali con esperienza in ricerca, epidemiologia e cura dei pazienti. La Dichiarazione di consenso degli esperti è stata approvata dalla International AIDS Society, dall'associazione internazionale dei fornitori di cure per l'AIDS, dal programma congiunto delle Nazioni Unite sull'HIV/AIDS e da altre organizzazioni e altri scienziati.
La dichiarazione sottolinea che:
- non c'è possibilità di trasmissione dell'HIV attraverso il contatto con la saliva di una persona sieropositiva, anche attraverso baci, morsi o sputi;
- il rischio di trasmissione da un singolo atto di sesso non protetto è molto basso e non vi è alcuna possibilità di trasmissione dell'HIV durante il sesso vaginale o anale quando il partner sieropositivo ha una carica virale non rilevabile;
- non è possibile stabilire la prova della trasmissione dell'HIV da un individuo all'altro, anche con gli strumenti scientifici più avanzati.
La comprensione limitata attuale dell'HIV rafforza lo stigma e può portare a errori giudiziari, minando allo stesso tempo gli sforzi per affrontare l'epidemia.
Nell'editoriale di accompagnamento, il redattore capo del JIAS, Kenneth Mayer e i suoi colleghi hanno scritto: "Leggi specifiche incentrate sulla criminalizzazione dell'HIV e uso improprio di altre leggi nonostante le prove contro la probabilità di trasmissione dell'HIV, riflettono il perpetuarsi dell'ignoranza, la paura irrazionale e la stigmatizzazione “.
E hanno aggiunto: "Speriamo quindi che le autorità governative considerino questa dichiarazione di consenso degli esperti come una risorsa per capire meglio i rischi reali piuttosto che quelli percepiti dall'esposizione agli individui che vivono con l'HIV e per creare società che incoraggiano l'impegno e non la paura".
La Dichiarazione di consenso degli esperti, che è stata tradotta in francese, russo e spagnolo, incoraggia governi e sistemi legali e giudiziari a prestare particolare attenzione ai progressi nella scienza contro l'HIV.
La dichiarazione serve come gold standard delle attuali conoscenze scientifiche sull'HIV, per fare anche da guida a qualsiasi applicazione della legge penale in casi correlati alla malattia.