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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Le nuove linee guida dei pediatri americani allargano la platea degli ipertesi giovani

di Anne Harding
immagine 20 luglio - A seguito dell'aggiornamento, quasi 800.000 giovani americani sono stati recentemente classificati come ipertesi. Per bambini di età compresa tra i 12 e i 17 anni, le nuove linee guida definiscono come elevata una pressione arteriosa (bp) superiore al 90° percentile, ma inferiore al 95° e una pressione arteriosa sistolica (sbp) di 120 mmHg o superiore, ma inferiore al 95° percentile.
(Reuters Health) - A seguito all’aggiornamento delle linee guida dell’American Academy of Pediatrics (Aap), quasi 800.000 giovani americani sono stati recentemente classificati come ipertesi. "Le nuove raccomandazioni, pubblicate lo scorso anno come aggiornamento alle linee guida del 2004, includono soglie e percentili basati su una popolazione di riferimento normopeso”, dice Jennifer L. Wiltz della divisione di Prevenzione delle malattie cardiache del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc).
 
Per bambini di età compresa tra i 12 e i 17 anni, le nuove linee guida definiscono come elevata una pressione arteriosa (bp) superiore al 90° percentile, ma inferiore al 95° e una pressione arteriosa sistolica (sbp) di 120 mmHg o superiore, ma inferiore al 95° percentile.
Nella stessa popolazione, l’ipertensione è una bp nel 95° percentile o superiore, una bp di almeno 130/80 mmHg o l’uso di farmaci antipertensivi.
Le linee guida per gli adolescenti di 18-19 anni ora corrispondono a quelle per la pratica clinica nell’ipertensione degli adulti pubblicate nel 2017.
 
Lo sudio
Per studiare le tendenze dell’ipertensione tra i giovani e l’impatto delle nuove linee guida sulla prevalenza, Wiltz e colleghi hanno esaminato oltre 12.000 persone tra i 12 e i 19 anni che hanno partecipato alla survey nazionale sulla salute e la nutrizione 2001-2016. La prevalenza dell’ipertensione è diminuita dal 7,7% del 2001 al 4,2% del 2016 sulla base delle nuove linee guida, come ha riportato il team sul Morbidity and Mortality Weekly Report. La prevalenza dell’ipertensione è diminuita anche in base alla classificazione del 2004, passando dal 3,2% all’1,5%. La prevalenza dell’obesità è aumentata dal 17,8% al 21,8%, mentre quella per l’obesità grave è passata dal 5,7% all’8,8%, entrambi cambiamenti significativi.

Meno giovani sono stati classificati con bp elevata e sono stati di più quelli considerati ipertesi, usando le linee guida del 2017 comparate con le raccomandazioni più vecchie. Gli autori hanno stimato che il 2,6% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni si è spostato nella categoria dell’ipertensione con la nuova classificazione. In valore assolute parliamo di 795.000 giovani.

Una diete migliore, uno screening più accurato o l’intervento precoce potrebbero contribuire a ridurre la prevalenza di ipertensione, sostengono i ricercatori. Tuttavia, hanno aggiunto, “la diminuzione della prevalenza di ipertensione adolescenziale dovrebbe essere interpretata con cautela, poiché le cause alla base della riduzione sono incerte”.

“In base ai risultati, in una classe di 30 studenti uno sarebbe iperteso e altri tre avrebbero un’elevata pressione sanguigna”, ha riportato Wiltz.
L’Aap raccomanda che i bambini siano sottoposti a screening per l’ipertensione dai tre anni d’età, mentre quello per il colesterolo alto è raccomandato una volta tra i 9 e gli 11 anni e di nuovo tra i 17 e i 21. “Gli operatori sanitari possono supportare pazienti e famiglie conducendo regolarmente il test per la pressione sanguigna nei giovani, raccomandando interventi sullo stile di vita e farmaci appropriati e sensibilizzando la loro comunità sui rischi cardiovascolari”, ha concluso l’esperto.
 
Fonte: Morb Mortal Wkly Rep 2018

Anne Harding

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
20 luglio 2018
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