Gli adolescenti dormono poco e male. Colpa dei tablet, dei video-giochi, delle chat e dei social. E se perdere ore preziose di sonno non fa bene a nessuna età, assumere questa cattiva abitudine da ragazzi mette una pesante ipoteca sulla salute cardiovascolare degli anni a venire. A rivelarlo è una ricerca finanziata dai
National Institutes of Health americani e pubblicata su
Pediatrics.
Lo studio, realizzato da
Elsie Taveras e colleghi del Massachusetts
General Hospital for Children e Harvard T. H. Chan
School of Public Health di Boston, ha preso in esame 800 ragazzi di 11-13 anni d’età, partecipanti al progetto ‘Project Viva’, molti dei quali con il problema di dormire poco e in modo disturbato tutte le notti.
Studi condotti in passato hanno suggerito un chiaro legame tra una scarsa durata del sonno e l’obesità. Questo studio aggiunge nuove pennellate al quadro che si sta definendo poco per volta, indicando che sia la scarsa qualità del sonno, che lo scarso numero di ore trascorse tra le braccia di Morfeo influenzano in negativo tutta una serie di fattori di rischio cardiovascolari. Questo nuovo studio dimostra infatti che rispetto ai ragazzi ben riposati, quelli con deprivazione di sonno presentavano pressione arteriosa più elevata, punto vita più largo e livelli di HDL più bassi.
I risultati dello studio
A tutti i ragazzi è stato fatto indossare per setti giorni di seguito una specie di orologio da polso che monitorava il tempo trascorso a dormire, un lasso di tempo sufficiente per avere un’idea dei loro pattern di sonno. Ne è venuto fuori che questi ragazzi dormivano in media 7,5 ore per notte (1 su 3 dormiva addirittura meno di 7 ore per notte). Solo il 2% apparteneva alla fascia dei ‘dormiglioni’, superando il numero di ore minime di sonno raccomandate per questa fascia d’età (8-10 ore per notte, secondo le raccomandazioni dell’
American Academy of Sleep Medicine).
Un altro problema riguarda la qualità del sonno. Dallo studio emerge che oltre metà dei partecipanti non dorme ‘bene’. Dormire in maniera valida meno dell’85% del tempo è indice di scarsa qualità del sonno e dunque considerato insufficiente.
Dormire poco e male correla con i fattori di rischio cardiovascolari
I ricercatori americani sono quindi andati a vedere se questi pattern di sonno correlassero in qualche modo con la salute cardiovascolare; per ogni partecipante è stato dunque calcolato un punteggio di rischio che teneva conto della circonferenza vita, pressione arteriosa, livello di colesterolo, resistenza insulinica, trigliceridi. Quest’analisi ha dimostrato che gli adolescenti che dormivano meno erano quelli con il punteggio di rischio più elevato; stessa correlazione per quelli con una scarsa qualità del sonno.
Il take home message dello studio
Obesità e fattori di rischio cardiovascolari presenti già nell’infanzia spesso portano allo sviluppo di patologie cardiovascolari più avanti nella vita. Questo studio dimostra che la mancanza di sonno ristoratore ipoteca la futura salute dei ragazzi, ben prima della fine delle scuole superiori.
Quello pubblicato su
Pediatrics è uno studio osservazionale, che evidenzia un’associazione, ma non dimostra un rapporto di causa-effetto. Di certo questi risultati vanno presi però come un campanello d’allarme che deve portare a considerare con maggior attenzione i pattern di sonno degli adolescenti.
Cos’è un sonno ristoratore e come ottenerlo
Per sonno di buona qualità si intende, non solo dormire in maniera efficiente per oltre l’85% della notte, ma anche il riuscire ad addormentarsi entro 30 da quando si va a letto e lo svegliarsi non più di una volta durante la notte, restando svegli per non più di 20 minuti.
Per favorire una buona qualità del sonno gli esperti raccomandano di dormire in un ambiente comodo e tranquillo, al buio e senza apparecchi elettronici. Cellulari e il tablet insomma è meglio che i ragazzi li mettano in carica in un’altra stanza.
Maria Rita Montebelli