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QS Edizioni - martedì 26 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Le sigarette elettroniche aromatizzate provocano disfunzione endoteliale

di Maria Rita Montebelli
immagine 16 giugno - Uno studio appena pubblicato dimostra che gli aromi aggiunti ai prodotti del tabacco, e-cig comprese, non sono innocui per la salute del vasi. Si tratta di un’area mai esplorata prima in dettaglio che apre nuovi scenari sulla possibile pericolosità delle sigarette elettroniche e di quelle tradizionali aromatizzate. Non solo a livello dell’apparato respiratorio, ma anche dei vasi.
L’uso delle sigarette elettroniche è in crescita esponenziale. Merito anche degli ‘aromi’ che vengono aggiunti allo svapo e che le fanno percepire come meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali. Molte sono state le ricerche condotte sugli effetti delle e-cig sui polmoni, ma non si sa ancora molto di possibili danni a carico dei vasi, né di eventuali effetti dannosi degli aromi.

I danni delle sigarette tradizionali a carico dell’apparato cardio-circolatorio sono noti da tempo, ma la storia delle sigarette elettroniche risale solo all’inizio degli anni 2000; manca dunque la profondità temporale per apprezzare l’eventuale comparsa di danni a carico di vari organi e apparati. Qualche studio sul rischio cardiovascolare è stato condotto, ma nessuno che abbia valutato a fondo gli effetti delle sostanze aromatizzanti.
 
I ricercatori della Boston University School of Medicine (BUSM), che hanno pubblicato la loro ricerca su Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology,  sono andati dunque a valutare gli effetti a breve termine di 9 aromi addizionati ai prodotti del tabacco, a carico delle cellule endoteliali, quelle che rivestono i vasi sanguigni.

Le cellule endoteliali dei partecipanti allo studio che facevano uso di sigarette addizionate o meno con mentolo, mostravano una ridotta produzione di nitrossido, rispetto alle cellule endoteliali dei non fumatori. I ricercatori americani hanno quindi cimentato delle cellule endoteliali isolate da non fumatori con mentolo o eugenolo; questo riduceva la produzione di nitrossido.
 

Al fine di valutare ulteriormente gli effetti degli aromi sul fenotipo delle cellule endoteliali, sono state utilizzate delle cellule endoteliali di aorta umana, incubandole con vanillina, mentolo, cinnamaldeide, eugenolo, dimetilpirazina, diacetile, acetato di isoamil, eucaliptolo e acetil pirazina per 90 minuti, andando poi a misurare il numero di cellule morte, la produzione di ROS (radicali liberi), l’espressione di interleuchina-6 (marcatore proinfiammatorio) e la produzione di ossido nitrico. La produzione di ROS e la morte cellulare veniva indotta solo da elevate concentrazioni delle sostanze aromatizzanti; a dosaggi più bassi, gli aromi inducevano infiammazione e una ridotta produzione di ossido nitrico, consistenti con uno stato di disfunzione endoteliale.
 

L’esposizione dei vasi agli additivi aromatizzanti  riduce dunque il rilascio delle sostanze chimiche (il nitrossido) normalmente rilasciate al fine di favorire il flusso sanguigno e aumenta gli indici di infiammazione; in entrambi i casi si tratta di indicatori di tossicità a breve termine.
 
“Questi risultati – commenta Jessica Fetterman, professore associato di medicina presso la BUSM dimostrano che gli additivi aromatizzanti hanno un’azione tossica diretta sui vasi sanguigni ed effetti indesiderati che potrebbero avere, sul lungo periodo, una rilevanza in termini di tossicità cardiovascolare, simile a quella delle sigarette tradizionali. Lo studio è stato supportato dal National Heart, Lung and Blood Institute (NHLBI), dal Center for Tobacco Products (CTP) della FDA e dall’ American Heart Association Mentored Clinical and Population Research Award.
 
Maria Rita Montebelli
16 giugno 2018
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