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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Scienza e Farmaci

Appello di Farmindustria al nuovo Governo: “Serve semplificazione Governance. Pronti al dialogo”

di Attilia Burke
immagine 14 giugno - “Oggi noi siamo l'unica spesa dello Stato che è sottoposta a un tetto così limitativo. Oggi non è adeguato. Chiediamo, almeno, che ci sia una governance farmaceutica che preveda che i ripiani siano più equi. Oggi ci sono aziende che vengono chiamate a ripianare anche 130 mln di euro all'anno". Così il presidente Massimo Scaccabarozzi durante un incontro con la stampa a Roma.
Si sono succeduti tre Governi prima che Beatrice Lorenzin dovesse cedere lo scettro di Ministro della Salute. Anni che, seppur sempre turbolenti, erano serviti a perseguire una certa linea di lavoro, garantendo una sorta di continuità progettuale, fondamentale per l'industria ai fini della realizzazione di piani industriali e di crescita.
 
E ora che la palla è passata alla pentastellata Giulia Grillo non tarda ad arrivare l'appello di Farmindustria, che ha vissuto questo “cambio poltrona” proprio a una passo della tanto ambita realizzazione di una nuova Governance. “Chiediamo di rivedere la Governance farmaceutica”, afferma Massimo Scaccabarozzi, oggi durante un incontro con la stampa a Roma.
 
“Oggi noi siamo l'unica spesa dello Stato che è sottoposta a un tetto così limitativo: siamo l'unica spesa della quale lo Stato è già a conoscenza a inizio anno. Il tetto di spesa - che dobbiamo ripianare in caso di eccedenza della spesa - è stato introdotto negli anni della crisi ed è stato via via abbassato. Oggi non è adeguato. Chiediamo, almeno, che ci sia una governance farmaceutica che preveda che i ripiani siano più equi. Oggi ci sono aziende che vengono chiamate a ripianare anche 130 mln di euro all'anno. Questo sistema di governance è molto complicato, e noi chiediamo una semplificazione, semplificazione dei processi di pay-back, dei contratti di cost-sharing, risk-sharing, payment by result e così via”.
 
L'invito dell'industria al Governo a collaborare è chiaro: “Siamo pronti al dialogo - afferma Scaccabarozzi - Non crediamo nei pregiudici e abbiamo molti argomenti da per portare avanti sul valore della ricerca”. 
 
Atilia Burke
14 giugno 2018
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