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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Se da vecchi ci si ammala di più la colpa è delle staminali che "perdono colpi"

immagine 29 novembre - Le staminali ematopoietiche danno origine alle cellule del sangue e del sistema immunitario. Ma forse sono anche la causa delle malattie che insorgono col passare degli anni. Lo suggerisce uno studio su Pnas.
Molte malattie come leucemia mieloide si sviluppano solo in età avanzata, e con il passare del tempo cresce la vulnerabilità a influenza, infezioni e raffreddore. Secondo alcuni ricercatori della Stanford University la colpa di questo è delle cellule staminali ematopoietiche – ovvero quelle che danno origine a tutte le cellule del sangue e del sistema immunitario – che potrebbero subire effetti dovuti ad un vero e proprio invecchiamento, cominciando a perdere colpi. Secondo lo studio pubblicato su Pnas, capire come e quando questo accade, può dare spiegazione di alcune delle condizioni patologiche che emergono con il passare degli anni.
“Abbiamo visto che il sistema immunitario sembra degradare con l'età”, ha detto Wendy Pang della School of Medicine della Stanford. “Questo è il primo studio che mette in relazione la funzione e l'espressione di cellule umane ematopoietiche giovani e anziane, e che ci mostra che i problemi elencati possano essere collegati a cambiamenti della loro attività”.
Nello specifico, i ricercatori hanno dimostrato che le cellule staminali prelevate da persone sane ma di età superiore ai 65 anni producevano meno linfociti di quelle di giovani tra i 20 e i 35 anni. La produzione di cellule mieloidi, invece, sembrava essere favorita con il passare dell'età. Il che potrebbe spiegare perché gli anziani hanno una maggiore probabilità di sviluppare leucemia mieloide, proprio a partire da queste unità biologiche: queste infatti sembrano dividersi anche di più che non nelle persone più giovani, cosa che però non si traduce in una maggiore efficienza.
 
Ulteriori scoperte, sono state fatte dai ricercatori quando le cellule sono state analizzate a livello genetico. Nelle staminali ematopoietiche, infatti, erano molto espressi sia i geni associati alla proliferazione e allo sviluppo delle cellule, che quelli legati alla loro morte e ai meccanismi legati alla riparazione del Dna. Un'attività così alta di questo tipo di geni indica che queste unità biologiche potrebbero interferire in maniera inappropriata nel ciclo cellulare.
 
Ma in che modo invecchiano queste cellule? I ricercatori non l'hanno ancora scoperto. “Siccome le staminali ematopoietiche anziane derivano da quelle che l'organismo aveva in gioventù abbiamo bisogno di spiegare quando e come si creano le differenze che ci sono tra queste due classi”, ha detto Irving Weissman, docente di Stanford. Capire quale sia il meccanismo, infatti, potrebbe aiutare i ricercatori a trovare il modo di incoraggiare la sopravvivenza delle cellule che abbiano proprietà migliori.
“Questi risultati serviranno infatti anche come filo conduttore di futuri studi su malattie legate all'età – ha concluso Pang – come leucemia mieloide, anemia o leucemia. Quando sapremo come avvengono nello specifico i cambiamenti col passare del tempo, forse riusciremo a risolverli e prevenirli, in modo da non arrivare allo sviluppo di queste patologie.”
 
Laura Berardi
29 novembre 2011
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