Continua a calare nel 2017 il numero dei donatori di sangue in Italia, dopo aver già toccato il record negativo dal 2009 nell’anno precedente. Mancano infatti all’appello ben 8mila donatori. Un’assenza che si traduce in un calo delle donazioni: nonostante siano state effettuate oltre tre milioni di donazioni, ce ne sono state 30mila in meno rispetto all’anno precedente. Malgrado tutto, l’Italia tiene. Sul fronte sangue è infatti autosufficiente grazie alla compensazione tra Regioni. Il Friuli Venezia Giulia è la Regione con il maggior numero donatori ogni mille abitanti, il Lazio è invece fanalino di coda. Serve quindi uno sforzo organizzativo per avere fondi che consentano di ampliare gli orari e i giorni di apertura delle strutture trasfusionali in modo da favorire con la massima flessibilità l’accesso dei donatori di plasma e sangue.
Sono questi alcuni dei
dati raccolti dal Centro Nazionale Sangue e presentati, insieme a una campagna di sensibilizzazione realizzata con il Civis, il Coordinamento delle Associazioni di volontari del dono del sangue, oggi a Roma nella sede del Senato in previsione del
World Blood Donor Day, che l’Oms celebra il prossimo 14 giugno.
In ogni caso nonostante il trend in discesa, per quanto riguarda il sangue, l’Italia è autosufficiente, grazie alla compensazione tra Regioni, come ha sottolineato il direttore del Cns,
Giancarlo Maria Liumbruno. “Viviamo in una situazione di sostanziale equilibrio – ha detto – ma in alcune Regioni periodicamente è necessario ricorrere al sistema della compensazione e che garantiscano una organizzazione della rete regionale di medicina trasfusionale tale da mantenere costanti i livelli di raccolta di plasma e sangue anche durante i primi mesi dell’anno o quelli estivi e conseguire gli obiettivi di raccolta del plasma e del sangue contenuti nel programma nazionale di autosufficienza, che dalle Regioni è stato condiviso. Anche sulla raccolta del plasma – ha aggiunto Liumbruno – per cui non siamo autosufficienti, occorre uno sforzo organizzativo delle istituzioni regionali per garantire questa risorsa strategica. Lo sforzo organizzativo dovrebbe avere anche il fine di reperire le risorse necessarie ad ampliare gli orari e i giorni di apertura delle strutture trasfusionali, in modo da favorire con la massima flessibilità l’accesso dei donatori di plasma e sangue”.
I numeri. Secondo le cifre presentate i donatori lo scorso anno sono stati poco più di un milione e 680mila (con 304mila nuovi donatori), in calo di 8mila unità rispetto al 2016 (soprattutto i donatori più giovani (26-35 anni). Il calo continua dal 2012, anno ‘di picco’ con quasi un milione e 740mila donatori registrati. Il 31% dei donatori è donna, e la fascia di età in cui sono più numerosi è quella 46-55 anni, il 29% del totale, e quelli tra 36 e 45, il 26%. Il 13% ha tra 18 e 25 anni.
Le differenze regionali. Il Friuli Venezia Giulia guida la classifica delle regioni con il maggior numero di donatori (39,2 per mille abitanti), seguita dalla Sardegna (34,7). Sotto la media italiana (27,7%), spiccano Lazio (22,9%), Campania e Lombardia (24,5). Per quanto riguarda i nuovi donatori, la regione più “generosa” è la Campania (14,6%), tallonata sempre dalla Sardegna (13%).
Nel 2017 sono state effettuate oltre tre milioni di donazioni (3.006.726 per la precisione), trentamila in meno rispetto all’anno precedente. Attraverso le donazioni in aferesi è stato possibile invece raccogliere quasi 830mila chili di plasma, indispensabile per la produzione di una serie di farmaci salvavita, con un aumento dell’1,8% rispetto al 2016.
Grazie al sistema sangue italiano, che si basa totalmente sulla donazione volontaria e non remunerata, sono state effettuate oltre 637mila trasfusioni, per interventi chirurgici o terapie di malattie come la talassemia. Le trasfusioni di globuli rossi sono in leggero calo grazie anche alle tecniche di Patient Blood Management, fortemente supportate dal Ministero della Salute, anche con provvedimenti normativi, che permettono di ottimizzare l’utilizzo delle unità di sangue e migliorare i risultati in termini di salute per i cittadini.
Due nuovi strumenti contro le carenze. Due innovazioni appena introdotte potrebbero aiutare le Regioni a far fronte alle carenze ‘periodiche’ che si verificano nei mesi estivi e in quelli di picco dell’influenza. Il ministero della Salute ha inserito per la prima volta i donatori di sangue tra le categorie per cui è possibile offrire gratuitamente il vaccino antinfluenzale, e una raccomandazione del Centro Nazionale Sangue dà la possibilità a tutte le Regioni di non sospendere i donatori che provengono da aree dove è presente il virus West Nile ma di fare loro il test per scoprirne l’eventuale presenza.
La campagna. Quest’anno in occasione della giornata il Cns e il Civis, il coordinamento delle associazioni e federazioni dei donatori di sangue, che riunisce Avis, Fidas, Fratres e Croce Rossa, hanno organizzato una campagna, che riprende quella dell’Oms, intitolata quindi ‘Be there for someone else’, diretta in maniera particolare alla sensibilizzazione dei giovani sul tema della donazione. L’iniziativa prevede una pagina web sul sito del Cns che verrà messa on line il 14 giugno che raccoglie video di testimonianza raccolti sia tra i pazienti che tra i donatori, iniziative specifiche e contributi di personaggi famosi del mondo dello spettacolo e dello sport. Il materiale verrà anche rilanciato sui diversi social network. Fa parte della campagna anche una conferenza internazionale sulla donazione di plasma prevista per il 15 giugno in collaborazione con Fiods, la federazione internazionale dei donatori di sangue.
“La donazione di sangue ed emocomponenti è un atto volontario, anonimo e responsabile: per questo in occasione del 14 giugno vogliamo innanzitutto dire grazie al milione e 680mila donatori che tendono il proprio braccio a favore di quanti necessitano di terapie trasfusionali – ricorda
Aldo Ozino Caligaris, portavoce protempore del Civis – al tempo stesso, tuttavia, è necessario continuare nell’attività di sensibilizzazione delle nuove generazioni affinché sperimentino l’importanza di questo gesto etico e solidaristico a favore degli altri e di se stessi in quanto contribuisce a tenere sotto controllo il proprio stato di salute e a perseguire corretti stili di vita”
Lo spot. Su iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento informazione e editoria verrà riprogrammato sulle reti RAI lo spot sulla donazione del sangue realizzato dal Dipartimento nel 2015 a firma congiunta Presidenza del Consiglio e Ministero della Salute.