Scienza e Farmaci
Infarto Stemi. Agonisti dell’aldosterone riducono mortalità
di Will Boggs
I risultati
Dai risultati è emerso che il trattamento con antagonisti dell’aldosterone ha portato a una significativa riduzione del 38% della probabilità di morte, scesa dal 3,9% al 2,4%. Mentre tra il gruppo trattato con gli antagonisti dell’aldosterone e il gruppo di controllo non ci sarebbero state differenze nei tassi di infarto del miocardio, insufficienza cardiaca congestizia o aritmia ventricolare. Infine, il trattamento con agonisti dell’aldosterone ha prodotto un significativo aumento della Lvef, un piccolo aumento dei livelli di potassio nel siero e nessuna variazione nei livelli di creatinina sierica.
Secondo Bertram Pitt, dell’Università del Michigan di Ann Arbor, “la scoperta che gli antagonisti dei recettori dei mineralcorticoidi riducono la mortalità nei pazienti con infarto con Stemi e senza evidenze di insufficienza cardiaca è importante, ma richiede ulteriori studi per essere adeguatamente verificata”.
Fonte: Jama Internal Medicine
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)