toggle menu
QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Tumori. L'industria non investe nella ricerca sulla radioterapia. L'appello su Jama Oncology

di Marilynn Larkin
immagine 22 maggio - Nonostante sia ancora un'opzione terapeutica di punta per il trattamento dei tumori, poche risorse vengono investite mentre potrebbe agire in sinergia con i nuovi trattamenti contro il cancro
(Reuters Health) – Tra tutti i trials clinici approvati tra il 2007 e il 2017, solo il 5,3% riguarderebbe studi sulla radioterapia. E il limitato numero di sperimentazioni su questa opzione di trattamento in oncologia e la mancanza di fondi sarebbe un 'problema', considerando il ruolo fondamentale che questa terapia ha nella cura dei tumori. A lanciare l'allarme, sulle pagine di Jama Oncology, sono stati ricercatori cinesi guidati da Jun Ma, del Sun Yat-sen University Cancer Center di Canton.

Lo studio
Ma e colleghi hanno scaricato i dati sanitari dei 243.758 studi di oncologia interventistica registrati su ClinicalTrials.gov da giugno 2007 a maggio 2017. Di questi, solo il 5,3% riguarderebbe sperimentazioni sulla radioterapia. Inoltre, gli studi sulla radioterapia avevano una minore probabilità di essere registrati, prima di arruolare i pazienti, rispetto ad altre terapie, 55,7% vs 65,9%. Ma i trials sulla radioterapia avevano anche una minore probabilità di essere condotti in cieco, 3,3% contro 11,3%, di coinvolgere più aree geografiche, 2,4% rispetto a 9,5%, o di essere sponsorizzati dall'industria farmaceutica, 5,8% contro 43,4%.

Viceversa, gli studi sulla radioterapia avevano una maggiore probabilità, rispetto ad altri trials, di essere in fase II o III, 68,8% contro il 57,9%, e di avere un comitato di monitoraggio dei dati, 66,4% contro 55,7%. Infine, il numero di trials sponsorizzati dall'Us National Institutes of Health sarebbe diminuito da 80 su 544 (14,7%) sperimentazioni tra il 2007-2012 a 72 su 834 (8,6%) tra il 2012-2017. E nello stesso periodo, la percentuale di studi su radioterapia che coinvolgevano più di 100 pazienti sarebbe scesa dal 28,5% al 18,8%.

I commenti
“Nell'era della medicina di precisione, i radioterapisti vengono lasciati indietro - ha dichiarato Ma - Sebbene l'avanzamento delle tecniche abbia consentito ai radioterapisti di somministrare dosi precise in determinate parti del corpo, i campi radioattivi e i dosaggi sono ancora per lo più empirici”, ha sottolineato l'esperto, secondo il quale, per cambiare questa situazione, è necessario “condurre più studi clinici e approfondire la medicina delle radiazioni”.

La radioterapia, per esempio, potrebbe agire in sinergia con i nuovi trattamenti contro il cancro, come le immunoterapie e altre terapie mirate “e questo dovrebbe essere oggetto di studi”, ha sottolineato Kevin Du, della Nyu Langone Health's Perlmutter Cancer Center di New York.

Fonte: Jama Oncology

Marilynn Larkin

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
22 maggio 2018
© QS Edizioni - Riproduzione riservata