Anche nel 2017 la spesa farmaceutica ospedaliera ha oltrepassato il tetto programmato, passando da 8,7 miliardi nel 2016 a 9,4 miliardi, a fronte di un finanziamento previsto di 7,7 miliardi: un disavanzo di circa 1,74 miliardi.
Ad analizzare lo scenario è IQVIA (NYSE: IQV) che sottolinea come tale disavanzo si sia evidenziato nonostante la rideterminazione del tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti (prima denominata “ospedaliera”), che ora è comprensivo della spesa per i farmaci acquistati in distribuzione diretta e per conto.
Per il 2017, la percentuale della spesa farmaceutica per acquisti diretti sulla spesa sanitaria complessiva 111,9 miliardi), era previsto per legge che fosse al di sotto del 6,89%, mentre in realtà questa spesa ha inciso per l’8,4% sul totale della spesa sanitaria, confermando che il tetto fissato per il 2017 non era sufficiente.
Anche nel 2017, è mancato l’equilibrio tra i tetti programmati e la spesa reale. E le aziende farmaceutiche sono nuovamente chiamate a ripianare l'eccedenza dell’ospedaliera (payback) per circa 870 milioni. La parte restante verrà invece ripianata dalle Regioni in base al loro superamento del budget assegnato.
Nel 2017, la spesa convenzionata è invece rientrata nei parametri prefissati con un avanzo positivo di 372 milioni.
Sempre nel 2017, ricorda IQVIA, il fondo per i farmaci innovativi non oncologici è stato quasi interamente destinato ai farmaci contro l’epatite C (anti-HCV), permettendo un buon risultato su questa patologia. Questo fondo di 500 milioni dovrebbe essere sufficiente per garantire il rispetto del tetto.
Anche il fondo per i farmaci oncologici innovativi ha permesso la riduzione del disavanzo del tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti. La spesa per questi farmaci salvavita, che beneficiano dell’innovatività per 36 mesi, è passata da 210 milioni nel 2016 a 391 milioni nel 2017 (+86%). La spesa quindi dovrebbe rientrare nel tetto prefissato.