(Reuters Health) – Per valutare l’efficacia dell’estratto esanico della Serenoa repens sull’iperolasia prostatica benigna,un gruppo di ricercatori italiani,guidati da Vincenzo Ficarra dell’Università di Messina, hanno preso in considerazione 15 studi randomizzati controllati e 12 osservazionali, con dati su 5.800 pazienti, che valutavano l’efficacia di 320 mg di estratto esanico di Serenoa repens. Ficarra e colleghi hanno quindi raccolto dati su nicturia, picco di flusso urinario (Qmax), indice International Prostate Symptom Score (Ipss), volume della prostata, funzionalità sessuale ed eventi avversi al farmaco.
Le evidenze
Rispetto al placebo, l’estratto è stato associato a 0,64 svuotamenti della vescica in meno e a un aumento medio di picco di flusso urinario di 2,75 ml/s. Rispetto agli alfa-bloccanti, l’estratto, inoltre, ha fatto registrare miglioramenti simili a livello di IPSS e un aumento comparabile del picco di flusso urinario, oltre a un’efficacia simile a tamsulosina e finasteride nell’alleviare a breve termine i sintomi a livello del tratto urinario inferiore. L’estratto, inoltre, ha fornito un significativo sollievo dei sintomi, con un calo medio di 5,73 punti rispetto al basale nel punteggio Ipss e un miglioramento medio di 2,89 ml/s nel Qmax. Infine, l’estratto non ha mostrato effetti clinicamente rilevanti sull’antigene prostatico specifico (Psa) e il volume della prostata è leggermente diminuito.
Per quel che riguarda invece il profilo di sicurezza, la Serenoa repens ha mostrato un buon profilo e non ha interferito a livello di funzionalità sessuale. La reazione avversa più frequente sarebbero stati i disturbi gastrointestinali, con un’incidenza media del 3,8%. Secondo gli autori, dunque, “l’estratto esanico della Serenoa repens dovrebbe essere preso in considerazione come opzione di trattamento nel prossimo aggiornamento delle linee guida”.
Fonte: British Journal of Urology
Lorraine Janeczko
(Quotidiano Sanità/Popular Science)