E’ il Sud d’Italia che traina il comparto farmaceutico con 25 impianti di produzione e ricerca e 13.000 addetti diretti e nell’indotto, raddoppiando negli ultimi 10 anni l’export, un risultato migliore della media europea e della Germania. a fronte di una diminuzione del 2% degli altri settori. Tra le regioni la Sicilia contribuisce con circa 1.000 addetti diretti, 2.500 nell’indotto e altri 9.000 nella distribuzione, intermedia e finale. A questi dati si aggiungono quelli della Provincia di Catania che rientra nella
top 15 delle province farmaceutiche d’Italia.
I dati sono stati presentati oggi,. nel corso del
roadshow di Farmindustria dal titolo “
Innovazione e Produzione di Valore. L’industria del farmaco: un patrimonio che l’Italia non può perder”.
Innovazione e Produzione di valore è un percorso iniziato sei anni fa dalla Toscana, che ha toccato Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Puglia, Abruzzo, Marche, Toscana, Campania, Lombardia. A Catania, che rientra nella top 15 delle province farmaceutiche d’Italia, le aziende nel 2017 hanno fatto registrare quasi 270 milioni di export
, una quota pari alla spesa farmaceutica pubblica dell’intera provincia.
“Occupazione qualificata, investimenti sul territorio e produzione
made in Italy sono le caratteristiche dell’industria farmaceutica del Paese - dichiara
Massimo Scaccabarozzi,Presidente di Farmindustria
- Le imprese del farmaco generano un’occupazione stabile e qualificata anche per i giovani, in linea con il loro percorso di studi. E investono nel Paese 2,8 miliardi all’anno in Ricerca e Innovazione, grazie alla fiducia nei nostri ricercatori e nella rete di ricerca. Con risultati evidenti: l’Italia è leader continentale nelle terapie avanzate (3 su 6 autorizzate in Europa sono di origine italiana). E il Sud è parte integrante di una realtà che rappresenta al meglio l’italianità
hi-tech nel mondo.”