Semplificare e rendere effettivamente praticabile il percorso diagnostico-terapeutico in ambito ospedaliero per le persone transessuali, questo l’obiettivo che nei mesi scorsi ha portato la Sicpre a raccogliere, sul tutto il territorio italiano, i dati dei centri che si occupano di disforia di genere, ovvero della diagnosi e cura delle persone che si identificano in modo forte e persistente nel sesso opposto di quello biologico.
“Dalla diagnosi all’intervento, è una strada lunga e complessa – spiega
Adriana Cordova Presidente Sicpre -. Per questo ci siamo impegnati a individuare i centri ospedalieri italiani che si occupano di disforia di genere, per dare un aiuto concreto alle persone transessuali, che spesso finiscono con l’andare all’estero o col farsi operare da professionisti e in strutture private che non hanno la competenza e l’esperienza sufficiente per eseguire in sicurezza interventi così delicati”.
Chi soffre di disforia di genere, malattia riconosciuta dalla World Health Organization come disturbo medico, non psichico, ha bisogno di un trattamento multidisciplinare che dovrebbe procedere per gradi, comprendendo un convalidato percorso psicologico, una preparazione sessuologica prima dell’intervento e uno specifico supporto post operatorio.
“Ogni team comprende diversi specialisti – sottolinea Cordova – dall’urologo al ginecologo, senza dimenticare ovviamente il chirurgo plastico e lo psicologo. Per ogni centro abbiamo pubblicato numeri di telefono, nomi di riferimento e orari. Si tratta di strutture pubbliche, che quindi al massimo prevedono il pagamento del ticket per ogni prestazione. Sul nostro sito www.sicpre.it (sezione Capitolo della Riassegnazione dei caratteri sessuali) abbiamo pubblicato l’elenco completo di centri italiani che si occupano di disforia di genere”.