toggle menu
QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Scienza e Farmaci

Morire di alcol. Quando accade la colpa è quasi sempre di un gene

immagine 18 novembre - Una particolare variante del gene che regola il recettore DRD2 è collegata alla morte delle persone con dipendenza grave da alcol. Il rischio di decesso prematuro sarebbe 10 volte maggiore per chi ha una certa variante del gene che per gli altri.
Sarebbe un particolare gene quello che intralcia il cammino verso il recupero degli alcolizzati, aumentando il rischio di morte prematura. Questo è il risultato di una ricerca interdisciplinare condotta nell’Università di Göteborg in Svezia, pubblicata sulla rivista Alcohol and Alcoholism.
Il progetto dal quale è emersa questa scoperta, che è solo uno studio preliminare, prende il nome di Göteborg Alcohol Research Project (GARP) ed ha coinvolto 50 alcolisti. I ricercatori hanno analizzato il gene che regola il recettore del D2 della dopamina (DRD2), trovando che una sua variante (l’allele A1) è sovraespressa nelle persone con dipendenza da alcol molto grave.
La presenza di questa variante è anche collegata alla mortalità delle persone con questo tipo di problema. “La ricerca dimostra che gli alcolisti portatori di questa variante vanno incontro a un rischio 10 volte maggiore di morire prematuramente rispetto al resto della popolazione”, ha spiegato Claudia Fahlke, ricercatrice che ha condotto lo studio.
La variante è ad esempio collegata ad una tendenza molto più alta per questi pazienti di avere ricadute, anche quando hanno scelto di seguire percorsi di riabilitazione: l’89% dei portatori dell’allele A1 nel gruppo studiato hanno infatti presentato ricadute nella loro dipendenza al follow-up ad un anno dall’inizio dello studio. La percentuale corrispondente per le persone che non presentavano la variante del gene era del 53%. Questo, secondo i ricercatori, potrebbe spiegare il motivo per cui la mortalità è più alta in queste persone rispetto agli altri.
Gli scienziati precisano che dato il campione ristretto il test è solo preliminare, ma che è importante continuare ad effettuare ricerche che colleghino la genetica a problemi di importanza sociale e medica come l’alcolismo. “Questa scoperta sottolinea comunque l’importanza di identificare al più presto gli individui che presentano il particolare allele A1, perché le conseguenze per la loro salute potrebbero essere molto gravi”, ha concluso Jan Balldin della Sahlgrenska Academy dell’Università di Göteborg.
18 novembre 2011
© QS Edizioni - Riproduzione riservata