(Reuters Health) – Pacemaker e defibrillatori non corrono rischi anche sulle auto elettriche. I campi elettromagnetici prodotti da queste vetture di ultima generazione, infatti, non sarebbero abbastanza forti da interferire con i dispositivi cardiaci impiantabili. A suggerirlo è un piccolo studio condotto in Germania da un team di ricercatori guidato da
Carsten Lennerz, del German Heart Centre Munich. I risultati della ricerca sono stati pubblicati da
Annals of Internal Medicine.
Lo studio
Gli scienziati tedeschi hanno misurato la forza del campo magnetico generato in quattro tra le auto elettriche più diffuse nel mercato europeo: BMW i3, Nissan Leaf, Tesla 85S e Volkswagen e-up!. Lennerz e colleghi hanno quindi valutato i pacemaker e la funzione dei defibrillatori impiantati in 108 pazienti che occupavano le macchine nei test di guida e di simulazione della ricarica. Nessuna delle auto ha interferito con i dispositivi. “I risultati sono promettenti, ma i progetti di auto elettriche e quelli dei dispositivi impiantabili cambiano continuamente ed è possibile che ciò che è stato rilevato per le macchine testate non sia riscontrabile per altri modelli”, sottolinea Lennerz.
Lo studio, inoltre, potrebbe non essere abbastanza ampio da rilevare problemi rari o riflettere accuratamente cosa potrebbe accadere in un’ampia popolazione di persone con problemi cardiaci portatori di pacemaker o defibrillatore. Un altro svantaggio potrebbe essere rappresentato dal fatto che “la potenza delle batterie delle auto elettriche potrebbe aumentare in futuro, rendendole più pericolose”, dice
Dhanunjaya Lakkireddy, dell’University of Kansas Hospital, di Kansas City. “Negli ultimi decenni abbiamo visto come semplici strumenti di uso quotidiano quali rasoi elettrici, phon e forni a induzione possono interferire con la funzione del dispositivo elettrico cardiaco impiantato”.
Fonte: Annals of Internal Medicine
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)