(Reuters Health) -
Michael Chiang e colleghi, della Oregon Health and Science University di Portland, hanno esaminato gli occhi di 281 nati prematuri, di 27 settimane in media. Ogni esame oculare consisteva in un’oftalmoscopia binoculare indiretta di un occhio da parte di un clinico esperto, seguita da una revisione a distanza delle fotografie del fondo dell’occhio con la telemedicina. In totale, sono stati classificati 1.553 esami oculistici usando entrambe le tecniche. Per quel che riguardava la precisione complessiva delle due tecniche nell’individuare la patologia, non è stata riscontrata alcuna differenza tra tecnica tradizionale e telemedicina. Tuttavia, in media, l’oftalmoscopia avrebbe avuto una precisione leggermente superiore per la diagnosi di zona III e fase 3 della retinopatia del prematuro.
I commenti
“La retinopatia del prematuro è una delle principali cause di cecità infantile in tutto il mondo, ma è spesso difficile da diagnosticare”, spiega Chang. “La telemedicina potrebbe migliorare qualità, accessibilità e costo dell’assistenza per questa patologia”. E il vantaggio della telemedicina risiede nel fatto che i bambini “possono essere molto difficili da valutare, sono piccoli e fragili e i loro occhi sono difficili da esaminare con i metodi tradizionali”, continua Chiang. “Questo studio praticamente suggerisce che per chi esegue l’esame dell’occhio è indifferente usare la telemedicina o una visita oculistica tradizionale di persona”.
Fonte: Jama Opthalmology
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)