Sfruttare la competizione biologica per sanificare gli ambienti sanitari e ospedalieri. È questa l’idea alla base di un sistema di pulizia e sanificazione che sfrutta i probiotici (Probiotic Cleaning Hygiene System) per ‘ripulire’ l’ambiente dai batteri nocivi.
Il sistema è stato messo a punto da un’azienda italiana (Copma) che ha affidato al Centro Ricerche CIAS dell’Università di Ferrara la valutazione dell’efficacia della strategia.
Dopo diversi studi condotti negli anni passati la ricerca è culminata in uno studio multicentrico denominato SAN-ICA che ha visto il coinvolgimento e la collaborazione di 5 Università Italiane (Università di Ferrara, Università di Udine, Università di Pavia, Università Bocconi di Milano e l’Università di Messina) e 7 Ospedali Italiani (Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli - Roma, Ospedale di Santa Maria del Prato-Feltre BL, Ospedale Sant’Antonio Abate -Tolmezzo UD, Istituto di Cura Città di Pavia e Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano PV, Azienda ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti-Foggia, Policlinico Universitario G. Martino-Messina).
“Grazie ai risultati sperimentali ottenuti a partire dal 2011 è possibile ridurre significativamente e in modo stabile nel tempo la contaminazione patogena delle superfici nosocomiali”, ha spiegato il coordinatore dello studio
Sante Mazzacane, direttore del Centro di Ricerche CIAS dell’Università di Ferrara. “La ricerca multicentrica San ICA, condotta negli anni 2016-2017, ha inoltre permesso di verificare, in tutti gli ospedali trattati con il sistema PCHS, la conseguente forte riduzione delle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA). A differenza dei tradizionali sistemi a base di disinfettanti chimici è quindi possibile conseguire e garantire nel tempo un livello di igiene stabile mediante l’impiego di specifiche tecnologie e prodotti biologici contenenti microrganismi sicuri per la salute umana”.
L’analisi ha inoltre osservato che l’utilizzo di questa strategia di sanificazione, riducendo le Infezioni Correlate all’Assistenza, ha anche un notevole impatto sulla riduzione dei costi.
Di questa innovativa strategia nell’ambito delle Infezioni Correlate all’Assistenza e del fenomeno dell'antibiotico-resistenza si parlerà il prossimo 12 aprile al ministero della Salute.