(Reuters Health) – L’ossigenoterapia ad alto flusso – somministrata attraverso una cannula nasale ai neonati affetti da bronchiolite – dimezza le probabilità di fallimento delle terapie rispetto al trattamento standard. Il motivo, secondo lo studio pubblicato sul
New England Journal of Medicine, sarebbe dovuto al fatto che il trattamento aggiunge calore, umidità e pressione extra all’ossigeno. Lo studio è stato coordinato da
Andreas Schibler, dell’Università del Queensland, in Australia.
Lo studio.
La ricerca è stata condotta su 1.472 bambini con bronchiolite di età inferiore a un anno, non in terapia intensiva e che avevano bisogno di ossigenoterapia. Dai risultati è emerso che solo il 12% dei neonati trattati con ossigenoterapia ad alto flusso ha richiesto la necessità di intensificare i trattamenti, contro il 23% del gruppo in cura con ossigenoterapia standard.E tra i bambini che sono passati all’alto flusso – perché il trattamento non convenzionale non impediva la persistente tachicardia, ipossiemia e altri problemi – il 61% avrebbe risposto a questo cambio. La terapia ad alto flusso, invece, non avrebbe influenzato altri parametri, come il ricovero in terapia intensiva, la durata della degenza o dell’ossigenoterapia.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)