Il Jwc Award è un riconoscimento internazionale ideato dalla rivista internazionale
Journal of Wound Care (
Jwc appunto), il premio è indirizzato alle eccellenze del mondo sanitario che si sono distinte nel campo della cura delle ulcure cutanee. La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 2 marzo presso la Banking Hall a Londra. Il premio è stato sponsorizzato dalla University of Huddersfield e consegnato da
John Stephenson.
Il primo premio per la categoria “
The Best Laboratory/Preclinical Study”
è andato a uno studio italiano. Lo studio è stato condotto da un team multidisciplinare (due medici, un chimico farmaceutico, un infermiere e un farmacista ospedaliero):
Natascia Mennini una ricercatrice PhD del Gruppo di Tecnologica Farmaceutica del Dipartimento di Chimica dell'Università di Firenze;
Alessandro Greco, Md del Centro Ulcere Cutanee dell'Asl Frosinone;
Andrea Bellingeri, coordinatore infermieristico presso il Policlinico San Matteo di Pavia;
Francesco De Vita, farmacista dirigente dell'Asl Lanciano Vasto-Chieti e
Francesco Petrella, Md Referente Area di coordinamento per indirizzo e Formazione Rete Aziendale di Riparazione Tessutale (Rart) della Asl Napoli 3 Sud e Presidente dell'Associazione Italiana Ulcere Cutanee (Aiuc Onlus).
Scopo della ricerca e utilità della ricerca
La ricerca riguarda l’identificazione di test in grado di valutare la qualità e le performance di medicazioni tecnologicamente avanzate utilizzate nel trattamento delle ulcere cutanee. Ciò consentirà agli operatori sanitari di avere a disposizione per la cura dei propri pazienti prodotti di garantita qualità. Tale aspetto è fondamentale per consentire il miglior trattamento per il paziente con riduzione dei tempi di guarigione ed il contenimento dei costi del trattamento.
Lo studio rappresenta solo un primo step di un progetto più ampio in cui il team intende sviluppare ulteriori test e allargare la propria ricerca anche a medicazioni antimicrobiche.
Perché ha vinto
Il riconoscimento premia la multidisciplinarietà di un team di esperti di diversa estrazione, università, policlinico ed Asl, provenienti da realtà lavorative e territoriali distribuite sul territorio nazionale. Ciò ha consentito di sfruttare varie competenze e affrontare il problema in maniera completa e approfondita, gli importanti risvolti pratici dello studio, il lavoro di squadra, la determinazione e la passione per la ricerca.
Al secondo posto si è invece classificata
Dana Egozi del Kaplan Medical Centre in Israle, mentre al terzo
Devendra Dusane dell'Ohio State University.
Lorenzo Proia