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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Sangue. Entro 10 anni useremo quello artificiale prodotto dalle staminali

immagine 27 ottobre - I ricercatori dell’Università di Edimburgo hanno scoperto come prelevare cellule staminali adulte dal midollo osseo e farle crescere in laboratorio fino a trasformarle in cellule che somigliano esattamente ai globuli rossi e agiscono esattamente come essi.
Si inizierà ad utilizzare nei prossimi due/tre anni e nel giro di 10 anni sarà disponibile in tutte le strutture sanitarie e pronto ad essere utilizzato in tutti gli interventi di routine in mancanza di sangue vero. E quello che stanno studiando i ricercatori dell’Università di Edimburgo è peraltro un sangue “naturale”, derivato infatti dalle cellule staminali adulte del midollo osseo, fatte crescere in laboratorio fino a trasformarle in cellule che sembrano e agiscono esattamente come i globuli rossi. Risultati ancora migliori, secondo gli scienziati, si potranno ottenere utilizzando le cellule embrionali o riprogrammando quelle della pelle.

Una scoperta che, secondo i ricercatori, potrebbe anche permettere una produzione maggiore di sangue di tipo zero negativo, più raro tra la popolazione tanto che, secondo le stime riportate dal quotidiano britannico The Telegraph, solo il 7% della popolazione produrrebbe questo tipo di sangue che, peraltro, può invece essere utilizzato per il 98% dei pazienti.

“Il sangue artificiale – afferma ancora il quotidiano riportando le parole degli esperti – potrebbe non essere sufficientemente perfetto per sostituire il sangue vero in tutti i tipi di interventi, ma potrebbe rappresentare una rivoluzione per gli interventi di emergenza come quelli in ambulanza, nelle zone di guerra e nelle aree colpite da qualche disastro”. E ancora, “potrebbe essere usato in particolari situazioni ospedaliere e per salvare centinaia di migliaia di vite nelle parti del mondo dove non sono disponibili banche di sangue”.

Un sangue artificiale basato sul sangue di mucca, ricorda il The Telegraph, è già autorizzato in Russia e nel Sud Africa, ma nonostante sia stato sviluppo negli Usa, esso è stato vietato dall’Fda dopo che i trials hanno mostrato un aumento di rischio di ictus, malattie cardiache e pancreatiti.
27 ottobre 2011
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