Sette casi gravi di influenza nelle donne in gravidanza quest’anno, nessuna durante la scorsa stagione. Dopo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, l
’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (Aogoi) scende in campo per dare i consigli fondamentali per la prevenzione in dolce attesa.
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Sono più a rischio di complicanze – hanno spiegato i ginecologi - che possono avere effetti negativi sia sulla mamma, sia sul bambino. Vaccinazione, innanzitutto, ma anche semplici accorgimenti nella vita di tutti i giorni”.
“Durante la gestazione – ha detto
Elsa Viora, Presidente Aogoi - le donne non sono di per sé più esposte a contrarre il virus dell’influenza; tuttavia il calo fisiologico delle difese immunitarie le rende, rispetto alla popolazione generale, più a rischio di sviluppare complicanze, ad esempio la polmonite, che possono mettere in pericolo la loro salute e quella del nascituro”.
“L’influenza – ha spiegato ancora Viora - si presenta con i classici sintomi quali dolori articolari, mal di testa, raffreddore, tosse, catarro e febbre, che
hanno un effetto debilitante sulla futura mamma ma, se controllati, non comportano particolari rischi per il feto. Particolare attenzione, invece, deve essere posta in caso di sintomi respiratori importanti e febbre alta, superiore ai 38 gradi. Quest’ultima, infatti, potrebbe determinare la comparsa di contrazioni dell’utero e indurre un travaglio prematuro, con possibili rischi per la salute del neonato”.
Nessun allarme quindi, rassicurano i ginecologi, ma
l’influenza resta una patologia da non trascurare e contro la quale si possono mettere in atto efficaci strategie di prevenzione, a partire dalla vaccinazione che è fortemente raccomandata alle donne in dolce attesa, in particolar modo nel secondo e terzo trimestre.
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Bisogna informare e rassicurare le donne sulla sicurezza della vaccinazione somministrata in gravidanza che non presenta alcuna controindicazione per il feto – ha aggiunto il presidente Viora –. È inoltre consigliato adottare semplici precauzioni nella vita di tutti i giorni come lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, evitare il contatto ravvicinato con persone ammalate e la frequentazione di luoghi affollati dove si è più esposti al contagio”.
“E comunque raccomandato, quando si presentano i primi sintomi - ha concluso -
stare a riposo e bere molto, per una corretta idratazione, e rivolgersi al proprio medico curante, che saprà consigliare la terapia più opportuna, o direttamente in Pronto Soccorso in caso di aggravamento improvviso della sintomatologia”.