toggle menu
QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Sindrome di Tourette. Efficace, in alcuni casi, la stimolazione cerebrale profonda

di Lorraine L. Janeczko
immagine 23 gennaio - La stimolazione cerebrale profonda è efficace in alcuni pazienti affetti da Sindrome di Tourette. Da quanto evidenziato sulla base dei dati di 12 mesi di un registro internazionale, questa tecnica sembra migliorare i sintomi della sindrome di Tourette, anche se si possono manifestare effetti avversi. Questa evidenza emerge da uno studio pubblicato da Jama Neurology
(Reuters Health)  - Michael Okun e il suo team di ricercatori, del Movement Disorder Center dell’Università della Florida a Gainesville, hanno valutato l’efficacia della stimolazione cerebrale profonda, una procedura non approvata dalla Food and Drug Administration (Fda) statunitense per la sindrome di Tourette, utilizzando dati prospettici dall’Internet Tourette Deep Brain Stimulation Database and Registry su 185 pazienti con sindrome di Tourette refrattaria alle terapie mediche. Tutti i pazienti avevano subito l’intervento di Dbs dal 2012 al 2016 presso 31 istituti in 10 paesi. Nella selezione operata all’interno del registro nazionale, sono stati considerati 171 pazienti (età media, 29 anni, 78% di sesso maschile). I sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo sono stati riportati da 97 pazienti su 151 (64%) e una storia di comportamento auto-lesionistico era riportata da 32 su 148 casi (22%). I pazienti sono stati sottoposti a impianto di stimolazione cerebrale profonda (Dbs) nella regione talamica centromediana (57% dei pazienti), nel nucleo globoso anteriore del pallido interno (25%), nel nucleo globoso posteriore del pallido interno (15%) o nel braccio anteriore della capsula interna (3%).

I risultati
Grazie all’impianto Dbs il punteggio medio complessivo della scala di gravità del tic Yale totale per i pazienti è migliorato del 45%, da 75,01 al basale a 41,19 a un anno. Durante lo stesso periodo, il sottotipo di tic motorio medio è migliorato da 21,00 a 12,97, e il sottotono tonico-fonico medio è migliorato da 16,82 a 9,63. Tutti e tre i cambiamenti sono stati statisticamente significativi. Gli eventi avversi più comuni, riportati in 56 su 158 pazienti (35%), sono stati parestesie (8,2%), disartria (6,3%), infezioni (2,5%), emorragia intracranica (1,3%) e espianto degli elettrodi (0,6%).

I commenti
“La stimolazione cerebrale profonda si è dimostrata sicura e associata a miglioramenti clinici – scrivono gli autori dell’indagine su Jama Neurology  –, i risultati del primo anno di questa piattaforma informatica multinazionale rafforzano l’idea che la Dbs potrebbe essere un potenziale trattamento chirurgico per pazienti selezionati con sindrome di Tourette. La scoperta che più target cerebrali possano essere impiegati per migliorare i tic non è sorprendente dato che la sindrome di Tourette è una disfunzione del circuito cerebrale. In futuro, si spera che saremo in grado di indirizzare i singoli pazienti verso obiettivi diversi in base ai sintomi che influenzano la loro qualità di vita”.

Fonte: Jama Neurology 2018

Lorraine L. Janeczko

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
23 gennaio 2018
© QS Edizioni - Riproduzione riservata