Scienza e Farmaci
Cinque anni fa moriva Rita Levi-Montalcini. Oggi la Rete delle 70 scuole a lei intitolate promuove la sua eredità culturale e scientifica
Non c'è alcun dubbio che, tra i molteplici riconoscimenti e premi ricevuti, il più prestigioso sia il premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia conferitole insieme a Stanley Cohen nel 1986. Nella motivazione del Premio si legge: “La scoperta del Ngf all'inizio degli anni '50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo”.
Membro delle più importanti Accademie Scientifiche, fu la prima donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Innumerevoli le Università che le conferirono una laurea honoris causa e le Città che le diedero la cittadinanza onoraria. Senatrice a vita dal 2001, nominata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, scomparso quest'anno.
Intenso il suo impegno verso le giovani generazioni che usava spronare dicendo: “Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.” Rita Levi-Montalcini è ancora oggi un punto di riferimento per ricercatori (giovani e meno giovani) e in particolar modo per il mondo femminile delle cui specificità fu strenua sostenitrice, viene ricordata con affetto da tutti coloro che l’hanno conosciuta a conferma di una altra sua frase diventata celebre: “Quando muore il corpo sopravvive quello che hai fatto, il messaggio che hai dato”.
Conscia tuttavia che gli insegnamenti vanno tramandati, favorita dall’eco della sua fama e condividendo la convinzione della zia premio Nobel, Piera Levi-Montalcini (a lungo collaboratrice di Rita Levi-Montalcini e presidente dell'Associazione Levi-Montalcini) secondo cui bisogna lavorare guardando al futuro e per le generazioni a venire, nel 2013 ha gettato le basi della “Rete delle Scuole Levi-Montalcini” per mettere in contatto tra loro tutti gli enti di istruzione e formazione che vengono via via intitolati alla zia. Oggi fanno parte della Rete oltre 70 scuole di ogni ordine e grado. Un circuito virtuoso per valorizzare tra i giovani la grande eredità scientifica e culturale lasciata dal premio Nobel.
“Il suo insegnamento - ricorda oggi, a distanza di cinque anni dalla morte della zia premio Nobel, Piera Levi-Montalcini - è sempre attuale non solo in ambito scientifico ed è senza dubbio una stella polare per le nuove generazioni. Ai nostri ragazzi dobbiamo trasmettere il suo più importante insegnamento, base della grande eredità che ci ha lasciato: “Il risultato si può raggiungere solo attraverso una ferrea determinazione, sostenuta da un metodo rigoroso di ragionamento e di comprensione di ciò che ci circonda, uniti a una fervida creatività”.
Lorenzo Proia