Un altro traguardo è stato messo a segno nel Centro interdipartimentale di chirurgia robotica dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana. Nei giorni scorsi è stata infatti effettuata con successo, per la prima volta al mondo, un’isterectomia “single port” (singola via d’accesso) attraverso l’ombelico, utilizzando il sistema robotico “Da Vinci” in dotazione all’ospedale di Pisa. L’intervento è stato eseguito dall’èquipe del Dr. Vito Cela, coadiuvato dal Dr. Nicola Pluchino, dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia I universitaria diretta dal Prof. A.R. Genazzani. La paziente, una signora sessantenne affetta da tumore dell’endometrio, è stata dimessa e sta bene.
Come funziona. E’ la prima volta in assoluto che viene utilizzata con successo, con il robot, questa tecnica chirurgica mini-invasiva detta “single port”, che consiste nell’introdurre tutti gli strumenti chirurgici nell’addome attraverso l’ombelico. In questo caso si tratta di strumenti da 5 mm, introdotti attraverso una microincisione di appena 2 cm, con il risultato finale di evitare cicatrici sull’addome grazie al vantaggio di utilizzare solo l’ombelico come porta di accesso chirurgico. Già utilizzata in laparoscopia, questa tecnica però finora era di uso limitato per le notevoli difficoltà tecniche dovute ai limitati movimenti per la singola porta di entrata e alla collisione degli strumenti per lo spazio di azione ridotto. L’utilizzo del robot ha permesso di superare tutti i limiti della chirurgia laparoscopica aggiungendo i vantaggi propri della chirurgia robotica come la visione tridimensionale, la mancanza di tremore ed il controllo degli strumenti, che non rischiano appunto di urtarsi fra di loro. Grazie a questo traguardo da oggi, nel centro interdipartimentale di chirurgia robotica dell’Aoup, coordinato dalla Dr.ssa Franca Melfi – dove si effettuano quotidianamente interventi di chirurgia toracica, urologica, ginecologica, bariatrica e trapianti - è possibile trattare anche patologie ginecologiche benigne e oncologiche utilizzando il robot attraverso una micro-incisione dell’ombelico.