Lo studio pubblicato su
“Regulatory Toxicology and Pharmacology” ha dimostrato che nell'aerosol prodotto dal Sistema di riscaldamento del tabacco (Tobacco Heating System, THS 2.2), le sostanze dannose o potenzialmente dannose (Harmful or Potentially Harmful Constituents, HPHC) sono ridotte in media del 90-95% rispetto a quelle contenute nel fumo di sigaretta. L’aerosol prodotto da questo device, inoltre, presenta una ridotta genotossicità, mutagenicità e citotossicità rispetto alle sigarette tradizionali.
Test di tossicità
In questo studio, sono state valutate la possibile genotossicità, la citotossicità e la mutagenicità indotte dall'aerosol prodotto dal Sistema di Riscaldamento del Tabacco. Il test di Ames sulla mutagenicità batterica, il test di citotossicità di NRU (Neutral Red Uptake) ed il test di genotossicità (effettuato su cellule linfomatose di topo) hanno rivelato una riduzione media del 85-95% rispetto alle alterazioni indotte dal fumo della sigaretta tradizionale.
La valutazione è stata effettuata sia sul Total Particulate Matter (TPM) che sulla Gas-Vapor Phase (GVP) in compliance con le linee guida internazionali INVITOX 3, OCSE 471 e OCSE 476.
Utilizzo in condizioni climatiche “estreme”
Anche l’utilizzazione del dispositivo in condizioni climatiche “estreme” (i.e. clima tropicale o desertico), comporta la medesima significativa diminuzione della concentrazione di HPCH nell’aerosol prodotto dal Sistema di Riscaldamento del Tabacco.