Già da tempo, per evitare possibili
bias di pubblicazione, intenzionali o meno, correlati al
funding delle industrie, agli autori viene richiesto di riferire ai responsabili delle riviste scientifiche circa le loro relazioni finanziarie con l’industria molto precocemente nel processo di pubblicazione. La
disclosure sui conflitti di interesse degli autori è dunque chiara e palese; quella degli
editor delle riviste in genere molto meno.
Quando sono gli editor, medici e ricercatori anche loro, a ricevere finanziamenti dalle industrie, questo può configurare una forma di sottile ‘interferenza’ rispetto alle loro preferenze di pubblicazione? La questione è stata analizzata da uno studio retrospettivo e osservazionale pubblicato su
British Medical Journal.
Lo studio ha coinvolto 713 dirigenti (dal livello di direttore associato in su, come desunto dal colophon) di 52 importanti riviste scientifiche americane, con alto
impact factor e relative a 26 diverse specialità; sono state quindi acquisite informazioni dal database US
Open Payments (2014).
Sono stati esaminati tutti i pagamenti (es. reddito personale) e i fondi di ricerca provenienti dalle industrie del farmaco e
device e ricevuti agli
editor delle riviste sicentifiche nel 2014. La percentuale dei direttori che avevano ricevuto pagamenti e l’entità di questi pagamenti sono stati confrontati tra i diversi giornali e per singole specialità. Sono stati esaminati anche i siti internet delle riviste per valutare se fossero facilmente accessibili le policy sul conflitto di interessi.
I risultati dello studio indicano su 713 ‘editor’ valutati, il 50,6% non aveva ricevuto pagamenti personali dalle industrie nel 2014, mentre 139 (il 19,5%) avevano ricevuto dei fondi per la ricerca (in media 37.963 dollari). I pagamenti generali mediani più elevati sono stati ricevuti dagli
editor di riviste endocrinologiche (
range 0 - 85.816 dollari), seguiti da quelle cardiologiche (
range 0 - 12.912 dollari), di gastroenterologia (
range 0 - 20.002 dollari), reumatologia (
range 0 - 14.280 dollari) e urologia (
range 90 - 669 dollari).
L’esame dei siti internet delle riviste ha rivelato che solo in un caso su 3 le policy sul conflitto di interesse degli autori erano facilmente accessibili (cioè in meno di 5 minuti di ricerca).
Gli autori concludono dunque che il sostegno finanziario delle industrie a chi occupa posizioni dirigenziali all’interno delle riviste scientifiche è diffuso e spesso consistente, soprattutto per alcune specialità: le riviste dovrebbero dunque considerare l’impatto potenziale di questi finanziamenti sulla fiducia del pubblico rispetto alle ricerche pubblicate.
Gli
editor delle riviste scientifiche, ricordano gli autori dello studio, influenzano non poco la conversazione scientifica, accettando o rifiutando i manoscritti ma anche decidendo se e a quali
referees inviarli per una revisione esterna. E’ tempo di
disclosure anche per loro.
Maria Rita Montebelli