“Gli esperti si sono concentrati sulla produzione di Linee guida complete e user friendly. Tutte le raccomandazioni sono basate sull’evidenza, quando disponibile, e sul parere di esperti nei rari casi in cui non erano disponibili prove adeguate”. È così che
Lene Ryom, docente presso l’Università di Copenaghen e Medical Assistant Coordinator delle Linee guida, ha presentato la
versione 9.0 delle nuove Linee Guida per il trattamento degli adulti con infezione da Hiv, dell'European Aids Clinical Society, Eacs.
Le Linee Guida sono diventate di dominio pubblico oggi, in occasione del secodo giorno della
16ª European Aids Conference, in corso a Milano fino al 27 ottobre.
Gli esperti sono molto soddisfatti dei risultati ottenuti con le Linee Guida 2017, tanto da ritenerle “una base eccellente” per il futuro. Di strada da fare, nei prossimi anni, ce n’è ancora tanta: “le linee guida – ha detto
Manuel Battegay, dell’Ospedale Universitario di Basilea, Responsabile delle Linee Guida - dimostrano che
la diagnosi e la gestione dell’infezione da Hiv e delle relative co-infezioni, malattie opportunistiche e comorbidità richiedono ancora uno sforzo multidisciplinare. L’obiettivo di Eacs – ha specificato Battegay - è quello che le Linee Guida siano utilizzate, in particolare, per aumentare il livello delle cure in tutta Europa, per esempio mediante collegamenti diretti a video didattici”.
Nuove prove scientifiche hanno reso possibile la redazione di questa edizione: “i nostri trattamenti iniziali raccomandati – ha continuato
Anton Pozniak, del Chelsea e Westminster Hospital - forniscono maggiori dettagli sull’uso dei farmaci di backbone. Sono state riviste anche importanti problematiche, di grande rilevanza per le donne, soprattutto in relazione ai farmaci che raccomandiamo durante la gravidanza, e per i quali è necessaria un monitoraggio particolare”.
“Con il miglioramento delle terapie antiretrovirali e la possibilità per le persone con Hiv di raggiungere un’età più avanzata, i disturbi e le malattie secondarie diventano sempre più importanti - ha affermato
Behrens, della Hannover Medical School -
Sono state incluse anche le raccomandazioni per la malattia polmonare cronica, il trapianto di organo solido e la steatoepatite non alcolica, al fine di affrontare l’aumento del rischio per queste comorbidità”.
Prospettive di vita migliori per chi, oltre a dover fare i conti con l’Hiv, è affetto anche da epatite C. “
L’eradicazione della co-infezione da Hcv nelle persone che vivono con l’Hiv è ormai un obiettivo raggiungibile e, secondo le nuove Linee Guida, tutte le persone co-infette dovrebbero essere prese in considerazione per il trattamento - ha dichiarato
Puoti, infettivologo presso l’Ospedale Niguarda di Milano - Tra le opzioni di trattamento anti-Hcv sono stati inseriti due trattamenti anti-Hcv pan-genotipici di combinazione approvati di recente, con un’indicazione di trattamento semplificata e una durata di trattamento più breve. Grazie alla sua duplice attività contro Hbv e Hiv e all’assenza di tossicità renale e ossea, Taf è stata considerata un’opzione terapeutica praticabile”.
Modificata anche
la sezione Infezioni Opportunistiche: “la nuova edizione - ha evidenziato
Josè Miro - include
nuove strategie per la prevenzione e il trattamento della meningite criptococcica quando non è disponibile flucitosina”. Esistono
nuovi approcci per il trattamento della tubercolosi, i quali includono una nuova combinazione altamente efficace nell’abbreviare la terapia della tubercolosi Mdr/Xdr.
Novità anche per
la sezione Ddi (drug-drug interactions, interazioni tra farmaci) per i soggetti polimorbidi: “questa nuova edizione – ha concluso
Catia Marzolini, membro del website team di Liverpool Hiv/Hep Drug Interactions - ha ampliato la noltre, le tabelle delle Ddi sono state riviste per includere i farmaci per l’Hcv approvati più di recente e per differenziare ulteriormente le Ddi associate a un rischio di fallimento contraccettivo”.