Le nuove frontiere della farmacologia di genere, la medicina personalizzata, i farmaci innovativi, la cannabis terapeutica. Ancora, le campagne pro e contro i vaccini e le polemiche sui preparati omeopatici scatenati da casi finiti sulle prime pagine dei giornali, come quello del piccolo Francesco, morto nel maggio scorso all'Ospedale Salesi di Ancona per un’otite non curata.
Sono tutti temi che saranno al centro dei dibattiti del
38° Congresso Nazionale della Sif, Società Italiana di Farmacologia, che quest’anno si svolgerà al Palacongressi di Rimini, dal 25 al 28 ottobre.
Gli esperti si confronteranno anche sul
rapporto tra scienza e società: “la corretta comunicazione medico-scientifica rivolta ai professionisti dell’informazione e al pubblico - ha spiegato la Sif- è infatti da sempre una priorità di SIF, accanto alla formazione dei giovani laureati in scienze biomediche, ai quali, riservando visibilità, opportunità e borse di studio offre la possibilità di ingrossare le fila dell’immenso capitale umano nei laboratori delle Accademie e delle Istituzioni in Italia, storicamente seconde a nessuno, così come nei centri di ricerca all’estero”.
Non solo comunicazione, condivisione e formazione, ma anche aggiornamento. Quest’ultimo per la Sif è una delle priorità “per questo - hanno specificato i rappresentanti della Società - il Congresso è progettato come meeting di ospiti da tutto il mondo. Tra loro farmacologi, farmacisti, medici clinici, medici ricercatori, tossicologi, rappresentanti dell’Industria, del mondo politico-istituzionale e degli Enti regolatori e delle Forze dell’ordine, per fare il punto sulle maggiori tematiche della ricerca di base e applicata, dell’etica scientifica e delle urgenze del millennio in corso”.
La sostenibilità delle cure è un altro dei grandi temi che saranno affrontati dagli esperti presenti. “Proprio farmaci, salute e qualità della vita – ha aggiunto la Sif - sono i soggetti che si intrecciano nella complessa problematica di assicurare al cittadino italiano la garanzia delle cure, così come inteso dall’Articolo 32 della nostra Costituzione, che impegna la Repubblica a tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Un diritto che nel nuovo secolo e soprattutto negli ultimi anni scricchiola a fronte della tenuta di un Sistema Sanitario Nazionale che vede lievitare la spesa esponenzialmente”.
“L’allungamento della vita media, infatti - ha continuato la Società scientifica - se da un lato sta mostrando una popolazione più forte al passare del tempo, grazie anche all’innovazione nella farmaceutica, dall’altro ha rivelato un
incremento, nella porzione senescente, delle malattie tipiche dell’età avanzata, dunque anche di natura fisiologica. Si tratta, soprattutto, di patologie cronico-degenerative, oncologiche e dismetaboliche, che vanno a impattare molto più di prima sui bilanci pubblici per la gestione dell’assistenza terapeutica”.
“È in questo quadro che deve essere discusso il
concetto di ‘qualità di vita’, inteso evidentemente come progetto di prevenzione, che assicuri non più anni alla vita ma più vita agli anni. Un richiamo a un’alleanza – ha concluso la Sif - che coinvolga operatori sanitari, aziende e legislatori nella rivisitazione di una strategia, da una parte scientifica e dall’altra di correttivi politici, a lungo termine verso obiettivi economici che sappiano diventare obiettivi sociali”.