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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Infezioni. Le cellule nervose dell’intestino aiutano l’organismo a difendersi

di Megan Brooks
immagine 15 settembre - Attraverso un neuro peptide, la neuromedina U, le cellule nervose presenti a livello intestinale aiuterebbero a indurre la risposta immunitaria. L’ipotesi, avanzata da uno studio statunitense, potrebbe aprire nuove strade alla regolazione della risposta immunitaria dell’organismo
(Reuters Health) – Le cellule nervose presenti a livello dell’intestino svolgerebbero un ruolo chiave nell’aiutare l’organismo a indurre una risposta immunitaria contro le infezioni. Un dato che potrebbe avere implicazioni nel trattamento della malattia infiammatoria intestinale e altri disturbi legati alla risposta immunitaria. A ipotizzarlo è uno studio pubblicato su Nature e coordinato da David Artis, direttore del Jill Roberts Institute for Research in Inflammatory Bowel Diseases della Cornell University di New York.

Lo studio
I ricercatori americani hanno scoperto che le cellule del sistema immunitario del tratto gastrointestinale, note come cellule linfoidi innate del gruppo 2 (ILC2s), sono connesse ai neuroni colinergici ed esprimono il neuropeptide neuromedina U, che fa da messaggero per le cellule nervose. Esperimenti in vitro hanno dimostrato che la neuromedina U indurrebbe le ILC2s a moltiplicare e secernere più rapidamente le citochine, che possono contribuire a scatenare una risposta immunitaria o a causare l’infiammazione. Inoltre, la somministrazione di neuromedina U ad animali da laboratorio infettati da un parassita intestinale provocherebbe infiammazione e una risposta immunitaria che aiuta i topi a eliminare più rapidamente l’infezione. Al contrario, gli animali geneticamente programmati per non avere il recettore della neuromedina U sarebbero più suscettibili all’infezione, tanto che i parassiti si moltiplicano più rapidamente nell’intestino dei roditori.

“L’identificazione di un ruolo del sistema nervoso enterico nella regolazione delle risposte delle cellule linfoidi apre la possibilità che questi percorsi possano essere mirati nel contesto dell’infezione intestinale, delle allergie alimentari e della malattia infiammatoria dell’intestino – dice David Artis – Così i risultati di questo studio potrebbero fornire le basi per sviluppare nuove terapia”.

Fonte: Nature

Megan Brooks

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
15 settembre 2017
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