Saxagliptin aggiunto alla terapia insulinica, con o senza metformina, migliora il controllo glicemico nei pazienti adulti con diabete di tipo 2 rispetto al gruppo di controllo con placebo. Sono questi i risultati a 52 settimane di uno studio clinico di Fase 3b presentati nel corso del meeting annuale dell’European Association for the Study of Diabetes tenutosi nei giorni scorsi a Lisbona.
Nel corso delle 52 settimane, la modifica dei valori basali dell'HbA1c nei pazienti trattati con saxagliptin 5 mg e insulina (con o senza metformina) è stata di -0,75% rispetto al valore di -0,38% dei pazienti del gruppo di controllo; in questi ultimi inoltre è stata riscontrata la necessità di aumentare la dose media giornaliera d’insulina rispetto ai valori basali.
“Molti dei pazienti con diabete di tipo 2 devono nel tempo ricorrere all’insulina, è quindi importante valutare la capacità di un farmaco da usare con l’insulina per il controllo a lungo termine dei livelli di glucosio nel sangue”, ha dichiarato il principal investigator dello studio, Anthony Barnett dell’Università di Birmingham. Questo, ha aggiunto, “è il primo studio che dimostra come saxagliptin in aggiunta a insulina mantiene il miglioramento a lungo termine nel controllo del glucosio nei pazienti con diabete di tipo 2”.
I dati a 24 settimane erano già stati presentati lo scorso giugno al Congresso dell’American Diabetes Association (ADA).
Saxagliptin si assume con un’unica somministrazione, svincolata dai pasti, consentendo al paziente diabetico, quasi sempre in trattamento con altre terapie per complicanze cardiovascolari, di scegliere il momento più favorevole nell’arco della giornata.