(Reuters Helath) – Gli anziani ospiti di residenze sanitarie assistite (Rsa) beneficiano maggiormente di vaccini antiinfluenzali ad alto dosaggio, riducendone il numero di ricoveri ospedalieri legati a problemi respiratori. È quanto ha evidenziato uno studio coordinato da Stefan Gravenstein della Brown University, a Rhode Island.
Lo studio
Gli scienziati americani hanno valutato l’effetto del vaccino ad alto dosaggio rispetto a quello standard sui ricoveri legati a infezioni respiratorie di anziani residenti in Rsa. In totale, sono state coinvolte 823 strutture. In 409 è stato utilizzato il vaccino ad alto dosaggio mentre nelle restanti 414 è stato somministrato il vaccino standard.
L’analisi dei risultati grezzi ha mostrato una minore incidenza di problemi respiratori tra gli anziani ai quali veniva somministrato il vaccino a dose più alta, 0,185 rispetto a 0,211 per quello standard, ma il dato non era statisticamente significativo. Quando però i dati sono stati aggiustati per diversi fattori, la riduzione è stata del 12,7%. In particolare, chi riceveva il vaccino ad alto dosaggio aveva tassi di ospedalizzazione significativamente inferiori per la polmonite e per tutte le altre cause di ricovero, mentre non c’era differenza per quel che riguardava la mortalità.
Infine, non ci sarebbe stata alcuna differenza tra i due vaccini quando erano somministrati a persone che avevano un declino di almeno quattro punti nella scala di valutazione Activities of Daily Living. Il vaccino ad alto dosaggio ha quattro volte più antigene rispetto a quello standard e alcuni studi hanno mostrato una maggiore immunogenicità e una maggiore efficacia quando è somministrato agli anziani che vivono nelle loro case.
Fonte: Lancet Respiratory Medicine
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)