(Reuters Health) - Un recente studio ha fatto luce sul meccanismo che consente al parassita della malaria di sopravvivere e sfuggire ai meccanismi di difesa dell'organismo. A fare la differenza sarebbe il genoma del Plasmodium malariae, che è in grado di “nascondere” la presenza del parassita. A dimostrarlo è stata una ricerca, coordinata da
Julian Rayner del Wellcome Trust Sanger Institute inglese, che ha analizzato più della metà dei geni del parassita. Lo studio è stato pubblicato su Cell. Si tratta di un dato importante per chi sta cercando di sviluppare vaccini o farmaci contro la malattia.
Secondo gli scienziati, il parassita avrebbe geni in grado di nascondere la sua presenza al sistema immunitario. Questo consentirebbe al plasmodio di cambiare continuamente aspetto e aumentare la sua resistenza a un eventuale vaccino. La malaria uccide circa mezzo milione di persone l'anno, soprattutto bambini e neonati delle zone più povere dell'Africa sub-sahariana. Inoltre, secondo l'OMS, quasi la metà della popolazione mondiale sarebbe a rischio di essere infettata, mentre più di 200 milioni di persone si ammalano ogni anno. Nonostante i numerosi sforzi da parte della ricerca, la genetica del parassita si è dimostrata difficile da decifrare. Questo perché si è di fronte a un organismo antico, con pochi geni omologhi in altri organismi.
Fonte: Cell
Tom Miles
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)