(Reuters Health) – Per fare luce sull’attendibilità delle diagnosi di cancro della pelle stilata sull’analisi bioptica di un campione di tessuto,
Joann Elmore e colleghi, dell’Università di Washington School of Medicine di Seattle, hannp utilizzato 240 campioni di pelle suddivisi in set di 36 o 48 slide. I set sono stati quindi inviati a 187 patologi in 10Sstati diversi per la diagnosi. Gli stessi patologi sono stati invitati a rivedere lo stesso set di diapositive almeno otto mesi dopo. E si è così dimostrato che per il melanoma di fase 1, circa il 77% dei patologi ha formulato le stesse diagnosi in entrambe le fasi dello studio. Allo stesso modo, circa l’83% dei patologi ha formulato le stesse diagnosi due volte per i casi di melanoma più avanzati. Inoltre, si è visto che i patologi avevano meno probabilità di confermare le proprie diagnosi durante la seconda fase dello studio per i melanomi nella fase dalla 2 alla 4.
I confrontiI ricercatori hanno anche riunito un gruppo di tre patologi esperti per esaminare i casi. La percentuale di diagnosi concordata del gruppo variava da 25% per la fase 2 al 92% per i tumori in fase 1. Secondo i ricercatori, dunque, se nella realtà le diagnosi di melanoma fossero state riesaminate da un gruppo di esperti del genere, solo circa l’83% sarebbe stato confermato. Hanno anche stimato che l’8% dei casi, nella pratica reale, è probabilmente assegnato a un livello troppo elevato; di contro, circa il 9% dei casi sono assegnati ad un livello troppo basso.
Fonte: BMJ 2017
Andrew M. Seaman
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)