Sono
3047 i casi di morbillo in Italia dall'inizio dell'anno, poco meno di metà di tutti quelli che si sono avuti in Europa. Nello stesso periodo lo scorso anno ne erano stati accertati 478. A ricordarlo è il bollettino settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità, pubblicato il 20 giugno.
Tra quelli del 2017, 185 hanno riguardato neonati sotto l'anno di vita mentre
237 sono stati i casi tra gli operatori sanitari. Quasi tutte le Regioni (18 su 21) hanno segnalato casi, ma il 91% proviene da sette: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. L'età media è di 27 anni.
L'89% non era stato vaccinato, mentre il 7% aveva ricevuto una sola dose di vaccino (non sufficiente ad assicurare copertura). Il 35% ha avuto almeno una complicanza, il 40% è stato ricoverato, ed il 16% si è recato in pronto soccorso.
Le complicanze più di frequente riscontrate sono state diarrea, stomatite, congiuntivite, polmonite, epatite e insufficienza respiratoria. I casi italiani, ha rilevato una lettera inviata dall'ufficio europeo dell'Oms, sono il 43% di tutti quelli che si sono verificati nella regione. Altri focolai importanti si sono verificati in 14 paesi, con il più importante in Romania.
Con la bambina di cui si è avuta notizia oggi salgono invece a
tre i bambini morti di morbillo in Italia in anni recenti.