L'Unione europea è stata di gran lunga il maggiore operatore mondiale di prodotti medicinali e farmaceutici nel 2016, con l'esportazione totale pari a 144.200 milioni e le importazioni a 75,4 miliardi.
I dati sono stati pubblicati oggi dall'Eurostat.
Per gli Stati Uniti invece primato assoluto per l'import (86,7 miliardi) e terzo posto per l'export con 46,7 miliardi. La Svizzera è stata il secondo più grande esportatore (64,8 miliardi), mentre per le importazioni (23,5 miliardi) è al terzo posto ma staccando di poco il Giappone (23,0 miliardi) e la Cina (19,9 miliardi).
Le principali destinazioni delle esportazioni Ue di prodotti medicinali e farmaceutici sono ancora una volta gli Stati Uniti (34% di tutte le esportazioni) e la Svizzera (11%), seguiti da Cina e Giappone (entrambi 6%) e Russia (4%).
Le importazioni di medicinali e prodotti farmaceutici verso l'Ue sono dominate dagli Stati Uniti (42% di tutte le importazioni) e dalla Svizzera (35%) e nessun altro paese ha raggiunto quote superiori al 4% in questo settore.
L’analisi Eurostat entra poi nel dettaglio e compie un excursus degli ultimi anni per gli scambi di prodotti medicinali e farmaceutici, in costante crescita dal 2002.
Il commercio extra-Ue è quasi triplicato da 76 miliardi nel 2002 a 220 miliardi nel 2016. Il che si traduce in una crescita media annua del 7,8%. Nello stesso periodo, all’interno dell’Ue il commercio è più che raddoppiato da 156 miliardi 327, con una crescita media annua del 5,4%. Nel 2002, sia all’interno che all’esterno dell’Ue il commercio di prodotti medicinali e farmaceutici ha rappresentato il 4,2% del totale.
I dati sono rimasti omogenei fino al 2014 e hanno iniziato a divergere dal 2015 in poi. Nel 2016, la quota era superiore dell'1% del commercio extra-Ue (6,4%) rispetto al commercio intra-Ue (5,3%)
Le esportazioni extra-UE e le importazioni di medicinali e prodotti farmaceutici sono cresciuti quasi ogni anno tra il 2002 e il 2016 e la crisi finanziaria a provocato un calo di esportazioni dello 0,6% nel 2008, ma le importazioni sono al contrario cresciute. Con le esportazioni in crescita più delle importazioni della bilancia commerciale è cresciuto da 22 miliardi nel 2002 a 70 miliardi nel 2015 e si è assestata a 69 miliardi di euro nel 2016.
Dal punto di vista della tipologia di prodotti, la crescita più elevata è stata quella dei glicosidi sia in esportazione che in importazione: la crescita media annua è stata del 16% e 14% rispettivamente, quattro volte di più del 2006.
Stati Uniti e la Svizzera rimangono i principali partner europei
Gli Stati Uniti sono il principale partner commerciale dell'Ue per il periodo 2001-2016. Sia le esportazioni che le importazioni sono più che triplicate in questo periodo. La quota di mercato degli Stati Uniti è poco più di un terzo di tutte le esportazioni dell'Unione europea. La Svizzera è seconda per le esportazioni. La Cina (5,7%), il Giappone (6,1%) e la Russia (4,3%) sono stati gli unici altri paesi con quote superiori al 4%. Le importazioni verso l'Ue sono sempre più dominate dagli Stati Uniti (42,0%) e dalla Svizzera (34,7%), con nessun altro paese con una quota superiore al 4 per cento.
La Svizzera e gli Stati Uniti non sono tuttavia i paesi con i tassi di crescita più elevati. Per le esportazioni sia la Cina (21%) che la Russia (10%) hanno avuto una crescita superiore a quella degli Stati Uniti (9,2%). Per le importazioni risaltano Singapore (17,8%), Brasile (13,5%), Canada (12,4%), Cina (11,4%) e Israele (11,3%) mentre la Svizzera (8,3%) e gli Stati Uniti (7,0% ) hanno registrato crescite un po’ meno accentuate
Il mercato nei singoli Stati europei
Nel 2016 il maggior mercato europeo in valori assoluti era per l'export quello della Germania con oltre 23,5 miliardi, seguita daRegno Unito con 15,8, Francia 14,2, Irlanda 13,9, Paesi bassi 8,9, Danimarca 7,9 e Italia 7,5. Sul versante import invece il mercato maggiore è quello del Belgio con 14,4 miliardi, seguito da Germania 12, Paesi bassi 10,8, Regno Unito 8 e Italia 7,8 miliardi.
Tra gli Stati membri dell'Ue, la Germania ha assorbito un quarto di tutte le esportazioni extra-Ue seguita da Belgio (13%), Regno Unito (11%), Francia e Irlanda (10%). L'Italia copre invece il 5% dell'export europeo.
I tassi di crescita più alti nel periodo 2001-2016, sono stati registrati nelle esportazioni da Malta (45%) e in Romania (26%), anche se in proporzione ai loro mercati (Malta 686 milioni e la Romania 212). L’Italia si ferma al 5 per cento annuo.
Tre dei maggiori cinque esportatori sono anche tra i primi 5 importatori. Si tratta di Belgio (19%), Germania (16%) e Regno Unito (11%). Altri grandi importatori sono i Paesi Bassi (14%) e l'Italia (10%). Le importazioni sono cresciute più per il Lussemburgo (22%), mentre un gruppo di dieci paesi ha avuto tassi di crescita tra il 10% e il 20%).
I principali partner per Stato membro
Gli Stati Uniti e la Svizzera dominano le importazioni extra-Ue. I primi tre partner per ciascuno degli Stati membri sono costituiti da un gruppo di dodici paesi. È interessante notare che la Corea del Sud, che non è tra i primi 6 mercati maggiori extra-Ue è il partner principale per la Croazia e l'Ungheria. Ma con l'eccezione dell'India, che è il partner principale per Malta, gli Stati Uniti o la Svizzera sono i principali partner per gli altri 25 Stati membri e sono il secondo o terzo partner per altri 22 Stati membri.
La vicinanza sembra giocare un ruolo importante. Così ad esempio la Russia è il primo partner per un certo numero di Stati membri nella parte orientale dell'Europa. Allo stesso modo, troviamo la Bosnia-Erzegovina come partner della Croazia, la Bielorussia per l'Estonia e la Lituania e la Serbia per l'Ungheria. L'Olanda sembra avere il mercato di esportazione più frammentato con i suoi primi tre partner che rappresentano meno del 20% delle sue esportazioni extra-Ue.