Cosa fare in caso di un arresto cardiaco a bordo? Da oggi medici ed equipaggio di bordo hanno il conforto di nuove linee guida ad hoc redatte da una task force diretta dal professor
Jochen Hinkelbein dell’Università di Colonia (Germania) e Presidente della Società Tedesca di Medicina Aerospaziale (DGLRM). Le nuove linee guida sono state presentate al congresso Euroanaesthesia in corso a Ginevra dal 3 al 5 giugno. Hinkelbein è adesso impegnato a divulgare l’esistenza di questo nuovo documento, contattando una per una le compagnie aeree e chiedendo loro di incorporare queste linee guida nelle loro procedure di emergenza.
Nel 2016 sono state 3 miliardi le persone che hanno preso un volo commerciale e, secondo un calcolo probabilistico, 1 su 14.000-50.000 potrebbe presentare un grave problema di salute durante il volo. Gli arresti cardiaci rappresentano appena lo 0,3% di tutte le emergenze mediche a bordo, ma sono responsabili del’86% dei casi di morte in volo. E di recente c’è stata anche una vittima illustre, Carrie Fisher, la celeberrima principessa Leila di Star Wars, morta per un arresto cardiaco a bordo di un aereo diretto a Los Angeles.
Finora nessuno aveva mai pensato di redigere delle linee guida su questo argomento di nicchia ma ad elevato tasso di mortalità. E a colmare questo gap ci ha pensato la
task force della DGLRM.
Tra i vari punti toccati dalle nuove raccomandazioni c’è il fatto che durante l’annuncio di sicurezza che viene fatto prima del decollo sarebbe opportuno specificare quali attrezzature di emergenza siano disponibili su quel determinato volo. Viene raccomandato inoltre che tutti gli aerei abbiamo a bordo un defibrillatore esterno automatico, in grado anche di registrare un ECG.
Nell’eventualità di un arresto cardiaco, l’equipaggio dovrebbe fare immediatamente un annuncio per chiedere se ci sia un medico a bordo e specificando il sospetto di un arresto cardiaco, oltre al numero del posto dove si trova il passeggero che ha immediato bisogno di aiuto.
La rianimazione cardio-polmonare prestata da due persone è considerata l’optimum ma dovrebbe essere iniziata al più presto possibile. L’equipaggio dovrebbe dunque essere regolarmente sottoposto a
training BLS (
basic life support) con un focus particolare sugli interventi rianimatori a bordo di un aereo.
L’aereo dovrebbe essere dirottato immediatamente verso la località più vicina se il paziente presenta un ripristino della circolazione spontanea.
“Queste sono le prime linee guida – sottolinea Hinkelbein - che forniscono raccomandazioni specifiche per eventuali emergenze durante un volo commerciale. È fondamentale raccomandare le azioni e procedure più appropriate poiché sia l’ambiente a bordo, che le attrezzature a disposizione sono molto diverse da quelle utilizzate per gestire un’emergenza medica a terra”.
Maria Rita Montebelli