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QS Edizioni - martedì 26 novembre 2024

Scienza e Farmaci

Tumore al fegato: al Gemelli si tratta con la radioembolizzazione

immagine 5 agosto - Eseguito con successo al policlinico romano il primo intervento su un paziente di 84 anni. La sofisticata tecnica rappresenta un’opzione terapeutica per i pazienti con tumore epatico resistente ad altri trattamenti.
È stato eseguito nei giorni scorsi al Policlinico universitario “Agostino Gemelli” di Roma il primo trattamento di radioembolizzazione epatica con un dispositivo medico di ultima generazione. L’intervento condotto su un paziente anziano di 84 anni affetto da una neoplasia al fegato di elevate dimensioni (9 cm) con associata trombosi portale, che non permetteva qualunque altra forma di terapia, è stato eseguito senza alcuna complicanza e il paziente è stato dimesso  in buone condizioni cliniche quattro giorni dopo il trattamento.
Il Gemelli diventa così il terzo ospedale della Regione Lazio, insieme all’Istituto Regina Elena e all’Ospedale di Latina, a poter offrire ai malati di tumore epatico resistente ad altri trattamenti questa sofisticata procedura. Per questo primo trattamento di radioembolizzazione epatica gli specialisti del Dipartimento di Bioimmagini e Scienze Radiologiche del Gemelli, hanno impiegato un device di nuova generazione rispetto a quello utilizzato nelle altre due strutture chiamato “TheraSphere”.
“La radioembolizzazione si caratterizza per essere una procedura gestita in maniera multidisciplinare – ha spiegato il direttore del Dipartimento di Bioimmagini e Scienze Radiologiche del Gemelli Lorenzo Bonomo - con la presenza di competenze chirurgiche, gastroenterologiche, radiologiche, medico-nucleari e fisiche, tali da rendere possibile l’esecuzione del trattamento in maniera sicura ed efficace”.
Per questa ragione al Gemelli già dal 2008 è attivo un Gruppo multidisciplinare per la gestione dell’Epatocarcinoma denominato HepatoCatt che comprende tutti gli specialisti che operano in tale ambito: epatologi, radiologi diagnostici e interventisti, chirurghi del fegato e del trapianto, oncologi, anatomo-patologi, radioterapista, medici nucleari, fisici.
A oggi, con oltre 250 nuovi casi di cancro al fegato valutati e trattati ogni anno, il Gemelli si pone come l’ospedale con la maggiore casistica del Lazio e del Centro-Sud e tra i primi tre d’Italia.
 
5 agosto 2011
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