(Reuters Health) – Per valutare le conseguenze del bullismo nel corso della carriera scolastica, un gruppo di ricercatori americani – coordinati da
Valerie Earnshaw, dell’Università del Delaware – hanno seguito circa 4.300 studenti a partire dalla quinta elementare, quando cioè avevano appena 11 anni. Prossimi al quinto anno di scuola media superiore, il 24% dei ragazzi beveva alcolici, il 15% fumava marijuana e il 12% fumava sigarette.
Episodi di bullismo fisico e psicologico subiti in quinta elementare sono risultati associati a elevate probabilità di depressione al secondo anno di scuola media superiore; un’eventualità a sua volta legata a una maggiore probabilità di abuso di stupefacenti negli anni dell’adolescenza. In seconda media quasi il 2% degli studenti soffriva di disturbi depressivi.
E intorno ai 16 anni l’uso di sostanze era più comune tra i ragazzi che avevano riferito bullismo e depressione. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Pediatrics. “I ragazzi che hanno una rete sociale più vasta oltre la scuola, come lo sport, la musica, l’arte, le attività religiose o di volontariato e il lavoro, sono più inclini a farsi degli amici che scoprono in loro risorse, talenti e capacità”, ha detto
Bonnie Leadbeater ricercatore di psicologia all’Università Victoria in Canada, non coinvolto nello studio. “Il problema del bullismo è che spinge le vittime ad isolarsi dagli altri coetanei e a perdere interesse per la maggior parte delle cose. Gli adolescenti dovrebbero avere la possibilità di affrontare il conflitto tra pari prima che si trasformi in bullismo, di credere che ricevere aiuto è la norma e che il bullismo, invece, non lo è”.
Fonte: Pediatrics
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)