Masticare il cibo 40 volte piuttosto che le consuete 15 porta a consumare il 12 per cento in meno di calorie e a perdere una decina di chili l’anno. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori cinesi e pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.
La ricerca è di piccole dimensioni (soltanto 30 volontari, la metà dei quali obesi) ma sembra dare un’ulteriore conferma all’ipotesi di una connessione tra durata della masticazione e consumo di cibo. Inoltre, spiegano i ricercatori, dallo studio è emerso come la durata della masticazione influenzi i livelli di diversi ormoni “che dicono al cervello quanto iniziare a mangiare e quando smettere di farlo”, ha spiegato uno degli autori dello studio, Shuran Wang, alla Reuters. In particolare a una maggiore masticazione corrispondono più bassi livelli di grelina e più alti livelli di colecistochinina, l’una responsabile dello stimolo della fame l’altra in grado di sopprimerlo.
E questi ormoni “rappresentano degli utili target nella terapia dell’obesità”, ha aggiunto Wang, tanto che non è azzardato pensare all’«educazione alla masticazione» come un’ulteriore strategia per contrastare l’epidemia di obesità.
Tuttavia, non tutti sono d’accordo. L’esiguo campione arruolato nello studio è insufficiente a trarre conclusioni generali. Inoltre, la strategia della masticazione a oltranza sembra poco realistica.
“Posso immaginare che se si mastica ogni boccone 100 volte o più si possono perdere una decina di chili l’anno”, ha dichiarato alla Reuters Adam Drewnowski, direttore del Center for Obesity Research presso l’University of Washington di Seattle. “Ma non sono sicuro che sia una misura di prevenzione dell’obesità praticabile”.